La scuola moderna o sia La maestra di buon gusto, Venezia, Fenzo, 1748

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 BELFIORE e DRUSILLA
 
 Belfiore
 Or dunque che siam soli,
 bella maestra mia, voglio spiegarmi,
 vi dirò cosa avete ad insegnarmi.
 Drusilla
150Dica pur mio signore.
 Belfiore
 Vuo’ che voi m’insegnate a far l’amore.
 Drusilla
 Eh, che voi ne saprete
 forse assai più di me. Foste ammogliato.
 Belfiore
 Ho già disimparato,
155dieci anni son che vedovo son io
 e bench’io senta incanutir le chiome
 vorrei ricominciar ma non so come.
 Drusilla
 (Se incanutito è il crin verde è la borsa).
 Buon per me, buon per me. Ma piano un poco,
160impegnato non siete con Rosmira,
 di Dorisbe nipote?
 Belfiore
                                     Io non la voglio!
 Giovine? Capriciosa? Oibò che imbroglio!
 Drusilla
 Caro signor Belfiore
 voi siete appunto un fior. Siete alla ciera
165un fior di primavera
 e con un buon governo
 goderete l’estade in mezzo al verno.
 Se volete imparar a far l’amore
 siete a tempo signore,
170il punto sta che per un tal bisogno
 so ch’io buona non sono e mi vergogno.
 Belfiore
 Vergognarvi di che? Cara non voglio,
 intendiamoci ben...
 Drusilla
                                       Come...
 Belfiore
                                                        Vuo’ dire...
 Drusilla
 Che cosa?...
 Belfiore
                         Il desir mio...
 Drusilla
175Sarebbe...
 Belfiore
                      Sì... Ma mi vergogno anch’io.
 Drusilla
 Eh v’intendo, v’intendo.
 So che volete dire, ah furbaccioto.
 Parete un giovinotto,
 siete robusto e saldo.
180Mi fate venir caldo.
 Perché siete vecchietto,
 voi mi piacete più,
 io non posso veder la gioventù.
 Belfiore
 Da vero? Mi burlate?
 Drusilla
185Da vero, da verone,
 che vale un chiacchiarone?
 Un uom senza giudizio?
 Passato quel capriccio
 vi resta il pentimento.
190Per me così la sento.
 Solo è il mio cor della vecchiezza amico
 e i giovinotti non li stimo un fico.
 
    Io li vedo a tutte l’ore
 tutti ricci e incipriati
195far la ronda alle signore,
 far con esse i spasimati
 ma che cavino un quattrino
 dall’afflitto borsellino
 lo credete! oh questo no.
 
200   Se vogliamo de’ sospiri,
 gran promesse e gran parole,
 lor ne danno a chi ne vuole
 ma regali non si può.