Statira, Venezia, Rossetti, 1742

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IV
 
 STATIRA sola
 
 STATIRA
95Mio dolor, mia virtù, voi favellaste
 a fronte d’Artaserse
 magnanimi, feroci e generosi
 ma perché poi codardi or che siam soli
 a una passion cedete,
100ingiuriosa a voi stessi, a me tiranna!
 Ah sì, quell’Ariarate
 ch’io rifiutai del re nemico in faccia,
 quegli è l’idol mio. L’odio m’accende
 ma l’amor mi disarma. Abborro il sangue
105del tiranno Artaserse e adoro il volto
 del mio caro Ariarate; oh dei! Divisa
 fra due pensier quest’alma,
 ora l’odio, or l’amor lascia e ripiglia,
 che risolvo? Che fo? Chi mi consiglia?
 
110   Son amante e son nemica,
 odio ed amo, sdegno e bramo;
 per pietade alcun mi dica
 che far deggio, oh dio! nol so.
 
    Due nemici ho nel mio petto,
115fier dolore, crudo amore
 ma fra l’uno e l’altro affetto
 disperata io morirò.