Tigrane, Venezia, Rossetti, 1741

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA III
 
 MITRIDATE con guardie e detti
 
 Cleopatra
 Chi turba i miei riposi? (Si sveglia)
 Oronte
                                               Alto monarca (A Mitridate che ariva)
385sotto del finto Argene
 de’ tuoi nemici il più crudel ravvisa;
 e ravvisa l’amante anco di lei
 che sprezza i tuoi comandi e i voti miei.
 Egli è...
 Tigrane
                 Frena la lingua.
390Non osi il labro tuo
 profanare il mio nome.
 Il valor primo in questo cor rimane;
 dirollo da me stesso,
 adoro Cleopatra e son Tigrane.
 Mitridate
395Tigrane?
 Cleopatra
                    Più non reggo alla mia pena.
 Tigrane
 Sì quello io sono che d’Armenia il soglio
 calco con regio piè; sì, quel son io
 che per te tante volte
 ho sparso il sangue mio...
 Mitridate
                                                 Non più; ti scopri
400in mal punto, o superbo, agli occhi miei;
 se Tigrane tu sei, il mio furore
 è alla meta che brama;
 si custodisca e dia (Le guardie disarmano Tigrane)
 di un tanto ardir la meritata pena;
405io torno agli odi antichi e all’ira mia.
 Cleopatra
 Oh sentenza crudel!
 Oronte
                                       Giusto signore.
 Tigrane
 Altro già far non puoi che darmi morte;
 sappi che per colei ch’è la mia vita
 emmi caro il morir, lieta è mia sorte.