Oronte re de’ Sciti, Venezia, Rossetti, 1740

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 Galeria con due porte laterali. In mezzo una gran loggia aperta che guarda sopra l’Istro e sedie.
 
 ARTALICE e guardie su le porte, indi TARPACE
 
 Artalice
 Venga Tarpace. De’ nemici ancora (Parte una guardia)
 s’approfitti chi può. Tal da veleno
 l’antidoto sa trar medica mano.
 Venga Tarpace e non favelli invano.
 Tarpace
865Signor, s’io ti dicessi
 che van desio di novità mi sprona,
 ch’odio il mio re, che temo
 il tuo valor, la tua fortuna, avresti
 dubio a crederlo, il so. Non è codardo,
870non è vil, non è ingrato,
 non infedele è di Tarpace il core.
 Libero venni e la mia guida è amore.
 Artalice
 Sospetto è il condottier. Chi m’assicura
 della tua fedeltà?
 Tarpace
                                  Prova esebisco
875d’ogni dubio maggior. T’insidia Oronte,
 Alcamene, la vita. Io so le trame;
 di prevenirle il modo
 additarti saprò.
 Artalice
                                Tosto i disegni
 svela del traditor.
 Tarpace
                                   Se non m’accordi
880la bramata mercé, morirò prima
 che l’arcano svelar.
 Artalice
                                     Che mai pretendi?
 Spiegati ed otterrai.
 Tarpace
                                        Molto ti chiedo,
 signor, il so; ma val la vita assai
 più d’una sposa. Amasia è l’idolo mio.
885Cedila e viverai.
 Artalice
                                 Tutte Alcamene,
 tutte sul cuor d’Amasia
 cede a te le ragion.
 Tarpace
                                     Stelle! M’inganni?
 La tua sposa mi cedi?
 E sì tosto? E sì franco? Ah mi deludi.
 Artalice
890A tutti i dei lo giuro.
 Ella mia non sarà; vivi sicuro.
 Tarpace
 M’affido a te. Sappi, signor, che Oronte
 un foglio avelenò, che vuol con quello
 farti perir; guardati... Oh dei! Sen viene.
895Veggo i soldati sui.
 Non mi lascio trovar teco da lui. (Parte)