De gustibus non est disputandum, Venezia, Fenzo, 1754

Vignetta Frontespizio
 SCENA XII
 
 Don RAMERINO, ROSALBA, un medico, un chirurgo e detti
 
 il Cavaliere
                                    Chi son costoro?
 don Ramerino
925(A lei signor dottore;
 visiti l’ammalato per favore).
 Rosalba
 (Signor chirurgo, in fretta
 prepari il moccolino e la lancetta).
 Artimisia
 (Questa scena per mille io non darei). (Il medico e il cerusico s’accostano al cavaliere)
 il Cavaliere
930Che vogliono da me, signori miei?
 Il polso? Andate via, non son malato. (Il medico gli vuol tastare il polso)
 Sangue? Signor cirusico sguaiato,
 signor dottor, che impertinenza è questa?
 Vi do or or qualche cosa in su la testa. (Il cirusico colla lancetta accenna dovergli cavar sangue)
 Artimisia
935È pazzo il poverino.
 il Cavaliere
 Dite don Ramerino,
 dite Rosalba mia,
 quella non è Artimisia?
 Artimisia
                                              Oh che pazzia!
 Non mi conosce più.
 il Cavaliere
                                        Sì, vi conosco,
940sì vi conosco ingrata,
 barbara, dispietata.
 Artimisia
                                       Presto, presto.
 Signor dottor, signor chirurgo, presto
 cavate al poverello
 quattro libbre di sangue dal cervello. (Il medico ed il chirurgo si vanno accostando per fermarlo e così gli altri ancora mentre egli dice l’aria seguente)
 il Cavaliere
 
945   Non v’accostate,
 non mi toccate,
 se non son pazzo,
 lo diverrò.
 
    Bella tiranna (Ad Artimisia)
950perché crudele
 con chi fedele
 v’ama di cor?
 
    Non mi toccate, (Al medico e cirusico)
 non v’accostate,
955non provocate
 il mio furor.
 
    Voi alla bella (A don Ramerino e Rosalba)
 mia vedovella
 per me chiedete
960pietade e amor.
 
    Non v’accostate,
 non mi toccate
 che se son pazzo
 v’accopperò. (Parte)
 
 Artimisia, don Ramerino, Rosalba a tre
 
965   V’è nessun ch’abbia il segreto
 di guarire un pazzarello
 che ha perduto il suo cervello?
 Tutti dicon signor no. (Partono tutti)