De gustibus non est disputandum, Venezia, Fenzo, 1754

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 ARTIMISIA e ROSALBA
 
 Rosalba
 In verità, cugina,
 più non potevo trattener le risa.
665Il pover galantuomo
 soffre per cagion vostra un bel tormento.
 Artimisia
 Questo è l’unico mio divertimento.
 Rosalba
 Ma coll’andar del tempo,
 se non cangiate in suo favor pensiero,
670fra il digiuno e il timor morrà da vero.
 Artimisia
 Infino a questa sera
 bastami di goder la bella scena;
 procurerò disingannarlo a cena.
 Rosalba
 Ah non vorrei, signora,
675si dicesse, perciò, quel che sì spesso
 gli uomini soglion dir del nostro sesso.
 Spiacemi quando sento
 dir: «Le donne son furbe e menzognere».
 Le vorrei qual io son tutte sincere.
 
680   In questo mio cuore
 inganno non v’è.
 Sincero è l’amore,
 sincera è la fé.
 
    Tradire non so,
685schernire non vuo’.
 Cogli altri fo quello
 che bramo per me. (Parte)