De gustibus non est disputandum, Venezia, Fenzo, 1754

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 ERMINIA e CELINDO
 
 Celindo
 Non intendo che dica.
 Erminia
                                           Ah traditore.
340Io l’intendo, lo so. Lo sa il mio cuore.
 Celindo
 Erminia, non è ver...
 Erminia
                                         Se ver non fosse
 che all’ingrata mia zia serbaste affetto,
 in faccia mia non ardirebbe anch’essa
 svelare il foco suo.
 Celindo
                                    Ma, ve lo giuro,
345non l’intendo, non so...
 Erminia
                                            Taci spergiuro.
 
    Un labbro mendace,
 se parla, se giura,
 gl’inganni procura,
 rimorsi non ha.
 
350   Coperta da un velo
 la fé degli amanti,
 son tutti incostanti,
 non hanno pietà.