Il pazzo glorioso, Venezia, Fenzo, 1753

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 Tutti
 
 Flaminio
 Si fermi un sol momento
 signor governator.
 Lisetta
1415Chi è chisso?
 Pasquariello
                           L’è Flamini.
 Lisetta
                                                    Eh sì notaro!
 Ta’ impalma sì Flaminio a Berenice.
 don Ferrante
 Ne parlabimus poi.
 Lisetta
                                      Mo mo sedeve,
 esequi lo decreto.
 don Ferrante
                                   Ohimè, che ho fatto?
 Flaminio
 Prendi la destra o cara.
 Berenice
                                             E annodi amore
1420con un laccio immortal d’entrambi il cuore.
 don Ferrante
 Ben secundum decretum
 Angelica sarà di don Ferrante.
 Lisetta
 Perché?
 don Ferrante
                  Se don Ferrante n’ha il possesso...
 Lisetta
 Sbagliate; or non è tempo
1425di finger più; sentite don Ferrante,
 Angelica io non sono, mi finsi tale
 per far che di Flaminio e Berenice
 s’eseguisser le nozze.
 Or che avuto ho l’intento, io mi dichiaro
1430che Lisetta mi chiamo e moglie sono
 di Pasquariello e se qualche trasporto
 amoroso, ma onesto, ho a voi mostrato,
 l’ho fatto sol per castigar un poco
 la gelosia di mio marito ed ecco,
1435giusto il decreto adesso,
 che costui ha di me solo il possesso.
 Pasquariello
 Mi vien da pianger per la tenerezza.
 Oh consorte onorata! Oh sciagurato
 che sono stato io! Mando ora al diavolo
1440per te la gelosia,
 già conosco esser questa una pazzia.
 don Ferrante
 Me la ficaste, è ver, ma vi ringrazio,
 il fato sia ben fatto e questi imbrogli
 mi daranno materia esorbitante
1445d’andar per sempre errando
 e far pazzie, come il mio caro Orlando.
 Eugenia
 Ed il signor Camillo
 ne resterà com’io a denti asciutti.
 Camillo
 Fransi di già miei lacci
1450e dell’altrui gioir godo con tutti.
 Viva Lisetta; ed io dirò col testo:
 «E qui fo fin, ritorni un’altra volta
 chi volentier la bell’istoria ascolta».
 tutti
 
    La sospirata calma
1455se già ne diede amor,
 goda contenta ogn’alma,
 brilli d’ognun il cor.
 
 Fine