Il pazzo glorioso, Venezia, Fenzo, 1753

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA III
 
 CAMILLO, poi FERANTE
 
 Camillo
 Già ch’avverso destin del mio tesoro
 mi contende il possesso, oprisi l’arte.
 don Ferrante
 Oh questa in fede mia vuol esser bella!
 Ma tu ancora sei qui.
 Camillo
                                         Di voi ne vengo
1140con sua licenza in traccia.
 don Ferrante
                                                 Che ti occore?
 Camillo
 Veggo che sol s’aquista
 nella cavalleria gloria ed onore
 e che ville è quel core
 che nell’ozio languisce; un palladino
1145solo immortal ti rende; io che del sangue
 del gran Ruggier discendo, or le gran gesta
 vo’ seguir de’ miei avi; il brando invitto
 voi cingetemi al fianco; o gran campione
 voi crear mi dovete
1150errante cavalier, se Orlando siete.
 don Ferrante
 Vieni tra queste braccia,
 prole d’un grand’eroe che fece il mondo
 tremar come una foglia. Poiché hai scelta
 la mia fatal persona, io crearotti
1155un palladin e ti terrò nel core,
 battuto e ribattuto a tutte l’ore.
 Camillo
 Pregovi a perdonar, se in vostra casa
 ho finto il camerier, se vostra figlia
 per mia sposa bramai.
 don Ferrante
                                            Ora la meriti.
 Camillo
1160Di ciò mi stimo indegno.
 don Ferrante
 Eh son follie! Noi ti facciamo degno.
 Un palladin che scende
 dall’illustre prosapia di Rugiero
 merita questo e peggio. Adesso io voglio
1165che la mano le tocchi.
 Camillo
                                          O me beato!
 don Ferrante
 Ed eccola che viene
 qui calda calda. O giorno fortunato!