Il pazzo glorioso, Venezia, Fenzo, 1753

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA V
 
 DON FERANTE, CAMILLO, poi EUGENIA
 
 don Ferrante
 E ben ti piace signor cameriero?
 Parti che m’approffitti!
 Camillo
 Ma con sua licenza...
 don Ferrante
750Che licenza? Il malan ch’el ciel ti dia;
 o cessa d’annoiarmi o vado via. (Parte)
 Camillo
 Tutto soffrir convien.
 Eugenia
                                         Sempre sì mesto
 ti ritrovo Camillo!
 Camillo
                                    Oppresso il core
 tengo tra mille affanni.
 Eugenia
                                             Ah ben intendo.
755Le preparate nozze...
 Camillo
                                         Eh, queste nozze,
 con tua licenza, il mio scontento fanno.
 Eugenia
 Ben ti capisco; ma tu ancor da saggio
 potresti in dolce oblio
 porre l’antico amore.
 Camillo
                                         Ah nol poss’io.
 Eugenia
760Suole novella fiamma
 estinguer lungo ardore. Ah se volgesti
 a più fida beltà tutt’il tuo affetto,
 così non penaresti.
 Camillo
                                     E qual sarebbe
 questa beltà novella!
 Eugenia
765O t’infingi o mi burli; io sono quella.
 Camillo
 Meco scherzar tu vuoi?
 Eugenia
                                             Eh non è tempo
 più di scherzar; siam camerieri entrambi.
 Camillo
 In mezzo alle mie pene
 ridere del tuo amor pur mi conviene. (Parte)
 Eugenia
770Non credo ch’il mio affetto
 già sia degno di risa; perché scopro
 ch’ho il cor per te piagato
 ti burli del mio amor? Sei troppo ingrato.
 
    S’io ti dico ch’al bel foco
775del tuo sguardo avvampo ed ardo,
 perché caro prendi a gioco
 l’amoroso mio rossor?
 
    Non burlar, che un giorno poi
 de’ crudeli scherzi tuoi
780ben farà pentir amor. (Parte)