Il pazzo glorioso, Venezia, Fenzo, 1753

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IX
 
 LISETTA da amazone con due paggi, uno che li dà braccio e l’altro che la siegue, li suddetti, poi DON FERANTE in galla e PASQUARIELLO
 
 Lisetta
 
    Al valor di mia fortezza,
 al chiaror di mia bellezza
345chi resister mai potrà?
 
    Un guerriero, un cavaliero
 no resister non saprà.
 
 Son pronta già, chi è questa signorina?
 Flaminio
 È Berenice, il mio tesor.
 Lisetta
                                               Signora
350mi dichiaro sua serva e non abbiate
 per male tal finzione.
 Berenice
 Da tua saggia condotta
 spero, o cara, il ristoro al nostro affanno. (Flaminio e Berenice parlano in disparte)
 Pasquariello
 (Opra da Orlando. Eccola qui; ma avverti,
355non starti a innamorar; pensa alla gloria).
 don Ferrante
 (Lasciami far, riporterò vittoria).
 Vaga Angelica, avanti al tuo cospetto
 tu vedi il conte Orlando, il qual ferito
 da tua calda bellezza e mattutina
360ammorzato il furor s’umilia e inchina.
 Lisetta
 Orlando, Orlando, il tuo valor profondo,
 ch’ha scompigliato il mondo
 dal Cancro al Capricorno e più lontano,
 m’ha fatto abbandonar miei regni alteri
365e per vederti e vagheggiarti, o caro,
 dal Catai son venuta in questa guisa,
 in abito succinto era Marfisa.
 don Ferrante
 (Ah Pasquariello vuoi che te lo dica?
 Quest’Angelica affé ch’è molto bella;
370e già pian piano amico
 mi principia a bruggiar la coratella).
 Pasquariello
 (Buonora già comincia).
 Eh via, vergogna! Non vorrei... Pensate
 alla gloria signore.
375Che viltade è questa?
 don Ferrante
 Alla gloria signorsì.
 Berenice
 Permette il signor padre
 che con il cavalier passeggi un poco?
 don Ferrante
 Sì, andate passeggiando; cavaliero,
380fatemi gloriosa ancor mia figlia.
 Flaminio
 Tutto oprar mi saprò.
 Berenice
                                          Né avrò già a vile
 l’orme seguir d’un cavalier gentile. (Partono)
 Lisetta
 Ma che fredezza è questa? Ah caro Orlando
 così Angelica accogli? Io mi credevo
385che in rimirar cotesta faccia bella
 non cadde no, precipitò di sella.
 Pasquariello
 (Guarda quella briccona, come attizza!)
 don Ferrante
 Oh mia bella e polputa eroina,
 io mi son fatto un verme della terra
390avanti queste tue bellezze rare.
 (Amico è bella assai! Che te ne pare?)
 Pasquariello
 (Sempre peggio). Resisti.
 don Ferrante
                                                 Resistiamo,
 infino che si può.
 Lisetta
                                   Ma mio campione,
 perché da me ti scosti? Vieni vieni
395a me vicin, ch’io non tengo la rogna.
 Pasquariello
 (Sia maledetto! Eppur soffrir bisogna).
 don Ferrante
 (Amico or ora casco).
 Pasquariello
                                         (E non sei morto).
 don Ferrante
 Cara la mia polpetta, ella mi frigge
 con l’oglio della sua grazia vezzosa.
 Lisetta
400Oh dio! Quanto sei vago!
 Pasquariello
 (Vedi come sa far coi cicisbei,
 ah brutta scimia; or or la scanarei).
 don Ferrante
 (Amico, teco ho un obligo infinito,
 che m’hai condotta Angelica).
 Pasquariello
                                                        Hai raggione.
405(Merito peggio assai pazzo minchione). (Da sé)
 Lisetta
 (L’amico se la sente).
 don Ferrante
 Orsù bella, or ti voglio
 una prodezza delle mie mostrarti,
 procurati una spada Pasquariello
410ch’io voglio guerreggiar.
 Pasquariello
                                               Non sono in voglia.
 don Ferrante
 Alò ripara.
 Pasquariello
                       State un po’ sul serio.
 don Ferrante
 Ahi, botta dritta.
 Pasquariello
                                  (Che tu caschi morto).
 don Ferrante
 Ora una cavazione.
 Pasquariello
                                      Non finite?
 Me n’anderò per non attaccar lite. (Si ritira)
 don Ferrante
415Tu fuggi! Ho vinto, ho vinto o mio tesoro.
 Al nemico che fugge il ponte d’oro.
 Lisetta
 Basta basta così.
 don Ferrante
                                 Ah che non basta,
 voglio fare un sconquasso. Or diamo il caso
 che venisse un esercito a man dritta.
420Rittirati mia diva a quella parte
 e stammi ad osservar. Canaglia all’armi,
 ecco una testa in terra. Tu infilzato
 resta come un salame. Indietro, indietro.
 Già se la batton tutti; oh buona, oh buona.
425Amico hai vinto e ti perdon, perdona.
 Pasquariello
 Viva la bestia.
 Lisetta
                             Non più, tai prodezze
 le serba in campo a guereggiar con altri.
 don Ferrante
 Or che sto appresso tua gentil persona
 tralascio il campo. (Amico o come è buona).
 
430   Più non penso al campo, all’armi
 vaga mia vicino a te,
 s’io rimiro quell’occhietto...
 Pasquariello oimè che ’l petto
 già mi sento trapassar.
 
435   Mio tesor... Mio sol... Mio bene...
 Camerata mal mi viene;
 vorrei dir... ma non so che,
 parla tu, parla per me;
 di’ ch’io l’amo, ch’io l’adoro,
440ch’ella è sola il mio tesoro,
 tu mi fuggi ma perché,
 prendi prendi questa borsa,
 sarà tua finché ce n’è.