I bagni d’Abano, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 MARUBBIO vestito da notaro e detti
 
 Marubbio
 (Io vuo’ con questo pazzo
1150buscar qualche denaro e aver solazzo).
 Rosina
 Chi è costui?
 Luciano
                           Padron caro,
 vusignoria chi è?
 Marubbio
                                  Sono il notaro.
 Luciano
 Favorisca, vorrei far testamento.
 Marubbio
 Quando?
 Luciano
                    In questo momento.
 Marubbio
1155Ed io la servirò.
 Luciano
 Scrivete, ecco la carta; io deterò. (Marubbio siede al tavolino e Luciano siede poco lontano)
 Rosina
 Son curiosa sentir; se fosse ricco,
 vorrei fargli cambiare in un momento
 in contratto di nozze il testamento.
 Luciano
 
1160   Lascio al mio fratel carnale
 una possession che vale
 mille doppie e ancora più.
 
 Rosina
 
    (Principia assai bene,
 la somma va su).
 
 Luciano
 
1165   Lascio a Nardo, mio parente,
 de’ miei mobili il valsente
 che a duemille arriverà.
 
 Rosina
 
    (Duemille, tremille.
 Crescendo si va).
 
 Luciano
 
1170   Lascio il resto de’ miei beni
 che son scudi ventimille
 dispensati per le ville
 della mia comunità.
 
 Rosina
 
    (Va bene. Vogl’io
1175la sua eredità).
 
 Luciano
 
    Scrivete. (Al notaro)
 
 Rosina
 
                        Fermate. (Al notaro)
 
 Luciano
 
 Lasciatelo far.
 
 Rosina
 
    Sentite, badate,
 vi voglio parlar.
 
 Luciano
 
1180   Via dite, parlate,
 vi voglio ascoltar.
 
 Rosina
 
    Sarebbe meglio assai
 che moglie voi prendeste,
 felice voi sareste
1185in pace e sanità.
 
 Luciano
 
    La moglie... sì... vorrei...
 ma con i mali miei...
 
    Notaro, scrivete.
 
 Rosina
 
 Notaro, fermate.
1190Vi voglio parlar. (A Luciano)
 
 Luciano
 
 Vi voglio ascoltar.
 
 Rosina
 
    Una sposina bella
 alfin vi guarrirà.
 
 Luciano
 
    Ah, se voi foste quella...
1195Se mi voleste... ma...
 Scrivete. (Al notaro)
 
 Rosina
 
                     Fermate. (Al notaro)
 
    Per me vi prenderò
 e vi risanerò
 da tutto il vostro mal.
 
 Luciano
 
1200   Contento sarò io.
 
 Rosina
 
 Sarete l’idol mio.
 
 a due
 
 Notaro non scrivete,
 ve ne potete andar.
 Andate, che vi mando
1205a farvi sottisfar.
 
 Luciano
 
    Voi sarete mia cara sposina.
 
 Rosina
 
 Voi sarete il mio caro marito.
 
 Luciano
 
 Voi sarete la mia medicina.
 
 Rosina
 
 Presto presto sarete guarito.
 
 a due
 
1210Che diletto mi sento nel petto,
 bel piacere che amore mi dà.
 
 Rosina
 
    Ma il contratto delle nozze
 fra di noi quando si fa?
 
 Luciano
 
    Il notaro se n’è andato.
1215Si è mandato via di qua.
 
 a due
 
    Ehi notaro, dove siete?
 Dove andato mai sarà? (Si trasforma il tavolino e comparisce il notaro)
 
    Eccolo qui... (Tremando sempre)
 Come così...
1220presto tornò?
 
 Rosina
 
    Presto la mano... (A Luciano)
 
 Luciano
 
 Ecco la mano...
 
 a due
 
    Scrivete signore... (Al notaro)
 Mi palpita il core.
1225Non posso parlar.
 
 Luciano
 
    Quest’è la sposa mia.
 
 Rosina
 
 Quest’è lo sposo mio.
 
 a due
 
 Facciamo il matrimonio,
 quel brutto testimonio
1230chi diavolo sarà?
 
    Amor mi dà contento.
 Colui mi fa spavento.
 Noi siamo maritati
 ma mezzi spiritati,
1235fra gioia e fra timore
 il core se ne sta. (Partono. Torna il tavolino a chiudersi come era prima)