I bagni d’Abano, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 Stanza interna del bagno, con tutto quel che è necessario.
 
 LUCIANO e PIROTTO
 
 Luciano
 Pirotto.
 Pirotto
                 Eccomi qui.
 Luciano
                                         Sei tu?
 Pirotto
                                                         Son io.
 Luciano
 Ed io chi son?
 Pirotto
                             Voi siete il mio padrone.
 Luciano
 Luciano?
 Pirotto
                    Sì Luciano. Oh questa è bella!
 Luciano
615Non ho più la gonnella?
 Pirotto
                                              Non signore.
 Luciano
 La scuffia?
 Pirotto
                       Molto meno.
 Luciano
                                                E qui dinanzi
 avevo un non so che.
 Pirotto
                                        Non v’è più niente.
 Tutto sparì a drittura.
 Luciano
 Sai cosa mi restò?
 Pirotto
                                    Che?
 Luciano
                                                La paura.
 Pirotto
620Anch’io per dir il vero
 ne ho avuta la mia parte.
 È stato un caso bello
 vedermi trasformato in un Coviello.
 Luciano
 Ah vicino al morire io già mi sento,
625voglio far testamento.
 Pirotto
 Eh no padron mio caro.
 Luciano
 Della villa a chiamar vammi il notaro.
 Pirotto
 Volete intanto restar solo?
 Luciano
                                                  Intanto
 a letto me n’andrò bello e vestito.
630Aiutami.
 Pirotto
                    Son qui.
 Luciano
                                      Piano. Non voglio
 più nessuno veder.
 Pirotto
                                      Né men le donne?
 Luciano
 Donne? Donne? No no, le donne sono
 le maghe incantatrici.
 Esse saranno state
635che m’hanno le fattezze trasformate.
 Mai più donne, mai più. Sia maledetto
 quando mai le ho vedute... Andiamo a letto. (Aiutato da Pirotto, va nel suo litticiuolo serrato dalla trabacca)
 Pirotto
 Starete meglio assai,
 più caldo e riposato.
640Bisogna contentarlo,
 egli vuole il notaro, andrò a cercarlo.