I bagni d’Abano, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 Monsieur LA FLOUR con alcuni fiori in mano e detti
 
 La Flour
 (Ecco i gelosi amanti.
 Io vuo’ con questi fiori
540dar un poco di pena ai loro amori). (Da sé)
 Riccardo
 Pria che giunga mio padre
 a penetrar il genio mio... (A Violante)
 La Flour
                                                 Madama.
 Riccardo
 Maledetto costui.
 La Flour
                                  A voi presento
 in questi vaghi fiori
545misto gentil dei più soavi odori.
 Violante
 Obbligata, signor. (Li ricusa)
 Riccardo
                                     Non ha bisogno
 d’altro odor peregrino.
 De’ fiori, se ne vuol, pieno è il giardino.
 La Flour
 Favorisca odorarli in cortesia.
550Odorati che li ha, li getti via.
 Violante
 (Lo farò per spicciarmi). (Piano a Riccardo)
 Hanno un odor sì raro? (Prende i fiori e li odora)
 La Flour
 Ogn’altro odor vi riuscirà men caro.
 Riccardo
 Oh via, basta così.
 Violante
                                    Dolce fragranza
555che mi penetra il core!
 La Flour
                                            Or se volete,
 li potete gettar.
 Violante
                               Cari mi sono.
 Gradisco ed amo il donatore e il dono.
 Riccardo
 Come!
 Violante
                Oimè! Qual dolcezza,
 caro monsieur La Flour, voi m’inspirate?
 La Flour
560Perdonate, madama... (Vuol partire)
 Violante
                                            Ah no restate.
 Riccardo
 Che stravaganza è questa?
 Come, Violante mia?
 Violante
 Oh dio! Non so che sia quel che mi sento.
 Provo un novel tormento,
565provo un novello ardore,
 per quegl’occhi vezzosi ardo d’amore.
 Riccardo
 Ah traditrice, ingrata.
 La Flour
 (L’han di me questi fiori innamorata).
 Riccardo
 Queste son le proteste?
570È questo il giuramento?
 Violante
 Un novello portento
 m’accende per costui la fiamma in seno.
 Non posso far a meno,
 il volto suo mi piace.
575Riccardo... (Oh mio rossor!) Soffrite in pace.
 
    Forza d’amor mi lega
 a una beltà novella
 né infedeltà s’appella
 quel che comanda amor.
 
580   A te pietà non nega
 questo mio core amante
 ma deggio a quel sembiante
 esser pietosa ancor. (Parte)