I bagni d’Abano, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 Camera nella casa comune del bagno.
 
 LUCIANO, poi MARUBBIO
 
 Luciano
135Ehi Pirotto, Pirotto; oh disgraziato
 nel bagno mi ha lasciato.
 E non l’ho più veduto.
 Solo venir sin qui mi è convenuto.
 A ogni passo ch’io faccio
140mi sembra di cadere,
 non vi è alcun che mi porga da sedere?
 Ehi! Chi è di là?
 Marubbio
                                 Signore.
 Luciano
 Per carità vi prego
 datemi da seder.
 Marubbio
                                  Vi servo subito.
 Luciano
145Oimè! Nel ventre mio sento un decubito.
 Marubbio
 Ecco la sedia.
 Luciano
                            Oh tosse benedetta! (Tossendo)
 Marubbio
 Via, sedete, signor.
 Luciano
                                      Non tanta fretta. (Siede adagio)
 Marubbio
 Perché fate sì piano?
 Luciano
 Il motto un po’ violente
150la macchina scompone facilmente.
 Oimè! Quella finestra.
 Chiudetela, vi prego.
 Marubbio
                                         In questo caldo,
 l’aria che gioca tempera gl’ardori.
 Luciano
 L’aria sotil s’insinua per i pori.
 Marubbio
155Volete altro da me?
 Luciano
                                      Dite a Pirotto
 che subito mi porti
 una tazza di brodo senza sale.
 Oimè! Che cosa è questa?
 Marubbio
 Tutto il male che avete è nella testa. (Parte)