La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 Steccato per la giostra con scalinate all’intorno per li spettatori.
 
 ALBINA, BELINDA, ARMIDORO, PIGNONE, SARACCA. Tutti ai loro posti. Aprendosi la scena si vede incaminata la giostra, nella quale hanno combattuto fra gli altri Armidoro e Pignone e sono rimasti perdenti. Saracca è vittorioso. Frattanto compariscono sulle scalinate BELLAROSA e GIACINTO
 
 Saracca
 Chi è che resister possa
 al valor del mio braccio?
 Alla mia forza, all’arte
1220resister non potria lo stesso Marte.
 Armidoro
 Delle perdite mie
 voi vi gloriate invano.
 Per sventura cadei, non per viltade,
 che a cimenti maggior mia destra è usa.
 Saracca
1225Di chi vinto riman solita scusa.
 Pignone
 Ah se fosse venuto
 a combatter con me vent’anni sono,
 io non sarei caduto.
 E mio saria dei cento scudi il dono.
 Saracca
1230Povero vecchio avaro,
 non gl’incresce la gloria ma il denaro.
 Altri vi son che in petto
 arda di gloria il bellico desio? (Scende dall’alto Giacinto)
 Giacinto
 Eccomi; ci son io.
 Saracca
1235Su, venite al cimento
 e i colpi miei provate.
 Giacinto
 Aiutami, Cupido.
 Bellarosa
                                   Olà, fermate.
 Altra giostra, altro premio
 amor destina a voi, caro Giacinto;
1240combatteste il mio cor, l’avete vinto.
 Ecco il premio che a voi
 concede amor pietoso.
 Io son vostra, Giacinto, e voi mio sposo.
 Giacinto
 Oh giostra fortunata!
1245Oh gloria inaspettata!
 Saracca
 Come! A me questo torto!
 Armidoro
 Così mi abbandonate?
 Pignone
 Mi lasciate così?
 Bellarosa
                                 Di quattro amanti
 essere non poss’io.
1250Adempio il dover mio,
 a Belinda lasciando il suo Saracca,
 ad Albina Armidoro
 e all’avaro Pignone il suo tesoro.
 Giacinto non ha impegni ed è amoroso;
1255non fo torto a nessun, se ’l fo mio sposo.
 Albina
 Or conosco e confesso
 che Bellarosa ha nobili pensieri.
 Belinda
 Ella è nata di dame e cavalieri.
 Giacinto
 Ecco, ecco, sì ecco,
1260ecco la sposa mia.
 Pignone
 Ma non si sa chi sia.
 Bellarosa
                                        Nacqui in Regusi,
 di nobile son figlia,
 partita per piacer dal suol natio...
 Giacinto
 Queste son cose ch’ho da saper io.
1265Bisogno ora non c’è
 ch’altri le sapia e le direte a me.
 Armidoro
 Misero, sventurato!
 Saracca
                                       Oh che veleno!
 Pignone
 Senza moglie, così spenderò meno.
 Bellarosa
 Su via, signori miei,
1270tornate al primo foco;
 più non sperate in me, che preso è il loco.
 Giacinto
 Ecco, ecco, sì ecco,
 ecco la sposa mia.
 Armidoro
 Deh Albina...
 Saracca
                           Deh Belinda...
 Albina
1275Son pronta a perdonarvi. (Ad Armidoro)
 Belinda
 Son pronta, se volete, anco a sposarvi. (A Saracca)
 Albina, Belinda, Armidoro, Saracca a quattro
 
    Torna amor nel nostro petto
 a destar quel primo affetto
 che per poco si ammorzò.
 
 Bellarosa, Giacinto a due
 
1280   E nei nostri amanti cori
 sian perpetui quegl’ardori
 che Cupido in noi destò.
 
 Pignone
 
    Non mi venga più il prurito
 di voler esser marito.
1285Mai più donne cercherò.
 
 tutti fuorché Bellarosa
 
    Una sposa sì compita,
 che dei cuori è calamita,
 tutti alfin rese contenti
 e sé stessa consolò.
 
 Bellarosa
 
1290   Goderò giorni felici,
 se mi siete tutti amici.
 
 tutti
 
 Viva amor e la sua face
 che la pace a noi recò.
 
 
 Fine del dramma