La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA XII
 
 Sala illuminata e magnificamente adornata per la festa di ballo.
 
 GIACINTO, PIGNONE, SARACCA, BELLAROSA, BELINDA. Uomini e donne a sedere per il ballo. Aprendosi la scena vedonsi due che ballano, vicini a terminare il loro minuetto. Il ballarino rimette la ballerina a suo loco e prende Bellarosa che accetta e s’alza dalla sedia
 
 Bellarosa
 In verità son stanca...
 Ma per non disgustarla
 accetto le sue grazie.
 Belinda
 (Sempre in ballo colei?
895Nessuna sa ballare altro che lei?
 Or or mi fo sentire). (Da sé sdegnata)
 Bellarosa
 Se non fo ben la prego compatire. (Si suona il minuetto e lo ballano; e terminato ch’egl’è il ballerino rimette Bellarosa al suo posto)
 Perdonino, signori,
 se non rendo per ora il minuetto;
900ho assai ballato e riposarmi aspetto.
 Giacinto
 Prima di riposarvi
 spero che a me la grazia
 farete di ballar. (S’alza dal suo posto e va da Bellarosa)
 Bellarosa
                                Negar nol posso
 al padrone di casa. (S’alza per ballare)
 Belinda
                                      Oh cospettaccio! (S’alza infuriata)
905Che impertinenza è questa?
 Dunque solo per lei si fa la festa?
 Giacinto
 Ballerete anche voi.
 Belinda
                                       Sono due ore
 che per star a seder ho fatto il callo
 e sempre vedo la graziosa in ballo.
 Bellarosa
910Piano, piano coi titoli.
 Pignone
 Ehi abbiate giudizio. (A Belinda)
 Saracca
 Or ora nasce qualche precipizio.
 Belinda
 Così non si dispone
 una pulita danza.
915Non avete creanza. (A Giacinto)
 Giacinto
                                      Perdonate... (A Belinda)
 Bellarosa
 Se volete ballare e voi ballate. (A Belinda)
 Giacinto
 Signora... (A Bellarosa)
 Belinda
                      Che credete
 d’essere sola voi?
 Ne sapiam quanto basta ancora noi.
 Bellarosa
920Me ne rallegro.
 Giacinto
                               Oh via,
 accomodiam la cosa.
 Saracca
 Siete troppo stizzosa. (A Belinda)
 Pignone
 Siete troppo caldetta. (A Belinda)
 Belinda
 Ho un veleno, ho una rabbia maledetta.
 Giacinto
925Lasciate che facciamo
 il nostro minuetto.
 E dopo vi prometto... (A Belinda)
 Belinda
                                          Signor no;
 quando non ballo adesso me ne vo.
 Bellarosa
 Anderò io; restate. (A Belinda)
 Giacinto
930No, madama, fermate.
 Maledetto!... Direi... Basta... Non voglio
 che succeda... che accada... un qualche imbroglio.
 Belinda
 Di voi mi meraviglio (A Giacinto)
 che fate un simil torto a una par mia,
935per una tal che non si sa chi sia.
 Bellarosa
 Sarebbe minor male
 che non fosse di voi noto il natale.
 Giacinto
 Oimè... Qui in casa mia...
 Belinda
 Chi pensate ch’io sia? (A Bellarosa)
 Pignone
940La cosa mal s’impegna.
 Bellarosa
 Una che starmi a fronte non è degna.
 Belinda
 Sarete qualche dama.
 Bellarosa
 Se lei saperlo brama,
 son nobile, lo dico e lo sostegno,
945ed i titoli miei mostrar m’impegno.
 Belinda
 
    Signora marchese,
 signora contessa,
 che gran principessa!
 Che gran nobiltà!
 
 Giacinto, Pignone, Saracca a tre
 
950   Tacete o partite,
 che meglio sarà. (A Belinda)
 
 Bellarosa
 
    Signora fraschetta,
 ch’io dica permetta
 che mostra coi fatti
955la propria viltà.
 
 Giacinto, Pignone, Saracca a tre
 
    Tacete ed usate
 la vostra bontà.
 
 Belinda
 
    A me tal strappazzo?
 
 Bellarosa
 
 Per me tal schiamazzo?
 
 Belinda, Bellarosa a due
 
960Cospetto? La bile
 frenare non so.
 
 Pignone, Giacinto, Saracca a tre
 
    Sofrite, tacete. (A tutte due)
 
 Bellarosa, Belinda a due
 
 Oh questo poi no.
 
 Belinda
 
    Saprò vendicarmi.
 
 Bellarosa
 
965Saprò sodisfarmi.
 
 a due
 
 So quel che farò.
 
 Giacinto
 
    Signore, in casa mia
 tacete in cortesia.
 
 Bellarosa, Belinda a due
 
 Tacere non si può.
 
 Pignone
 
970   Temete la giustizia
 se fate un criminale.
 
 Bellarosa, Belinda a due
 
 Non vuo’ pensare a ciò.
 
 Saracca
 
    Chetatevi, giudizio;
 o faccio un precipizio.
 
 Bellarosa, Belinda a due
 
975Timor di voi non ho.
 
 Giacinto, Saracca, Pignone a tre
 
    Battetevi, ammazzatevi,
 io non l’impedirò.
 
 Belinda
 
    Indegna!
 
 Pignone
 
                       Via, brava.
 
 Bellarosa
 
 Fraschetta!
 
 Saracca
 
                        Vi godo.
 
 Bellarosa, Belinda a due
 
980Son tutta furor.
 
 Giacinto
 
    Voi siete nell’ira
 bellissime ancor.
 
 a cinque
 
    Di sdegno l’impegno
 accieca ed accende;
985oimè come rende
 terribile il cor.
 
 Fine dell’atto secondo