La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 BELLAROSA e detti
 
 Bellarosa
745Chi è che d’innamorati ha tanta sete?
 Belinda
 Voi quella appunto siete
 che vezzosetta e bella
 usurpando li andate a questa e a quella.
 Bellarosa
 Voi ne perdeste alcuno?
 Belinda
                                              Sì signora.
 Bellarosa
750E chi è questi?
 Belinda
                              Saracca.
 Bellarosa
 Di lui no me n’importa una patacca.
 Ecco chi nel cor mio
 s’ha preso il primo loco;
 ecco qui l’amor mio. (Accennando Pignone)
 Pignone
                                         (Son tutto foco).
 Belinda
755Ora dite così ma poi direte
 a Saracca lo stesso.
 Pignone
                                     Oh che linguaccia!
 Bellarosa
 Che volet’io ne faccia?
 Son pronta il vostro caro
 in atto di notaro a rinunciarvi
760ma s’egli non vi vuol non so che farvi.
 Belinda
 Non mi vorrà, può darsi,
 perché dei vostri vezzi innamorato
 adorarvi vorrà, benché sprezzato.
 Bellarosa
 Dunque, se non sapete
765vincerlo con amore e cortesia,
 la colpa sarà vostra e non è mia.
 Pignone
 Dice ben, dice bene;
 chi vuol incatenare un cuore amante
 amorosa esser de’, non arrogante.
 Belinda
770Cosa sapete voi,
 signor Pignone caro?
 Non favelli d’amor chi è nato avaro.
 E lei, signora mia
 che far pretende la dottora a noi,
775farà meglio badare a’ fatti suoi.
 
    (Mi pizzica, mi stuzzica
 un certo non so che...)
 
    Non parlo con voi, (Or a Pignone, or a Bellarosa)
 discorro fra me.
 
780   (Mi fremono le viscere,
 non posso star in fren).
 
    Ma voi che volete,
 che avete con me? (Come sopra)
 
    È meglio ch’io vada,
785ch’io tacia, perché...
 Non dico... Non parlo...
 M’intendo da me. (Parte)