La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 GIACINTO, poi SARACCA
 
 Giacinto
 Dunque Armidoro... dunque...
615e con suoni e con canti...
 stassera... sì signore,
 egli si farà onore. E tu, Giacinto,
 tu ti darai per vinto? Signor no.
 Qualche cosa di bello anch’io farò.
 Saracca
 
620   Chi ha coraggio si vedrà.
 Chi ha valor si proverà.
 Cento scudi ed un cavallo,
 questo è il premio che si dà.
 
 Giacinto
 Di qual premio parlate?
 Saracca
625Se d’onor vi curate,
 per dimani v’invito ad una giostra,
 dove del vostro cor farete mostra.
 Giacinto
 Come? Dove? Per chi?
 Saracca
                                            Per Bellarosa
 che vuol d’amore un segno,
630per provare chi sia di lei più degno.
 Giacinto
 Allo stesso cimento
 anch’io son provocato.
 Saracca
 Verrete allo steccato?
 Giacinto
 Vi verrò senza fallo.
635Ma questa sera anch’io v’invito al ballo.
 Saracca
 Questa sera Armidoro
 fa certa serenata.
 Giacinto
 E questa terminata
 verrete in casa mia.
640A vedermi ballar con leggiadria.
 Saracca
 Amico, in confidenza,
 fate quel che vi pare
 ma temo vi facciate corbellare.
 Giacinto
 Come! A me questo torto?
645Mi avete mai veduto? Non sapete
 quanto son gaio e destro?
 Che del canto e del ballo io son maestro?
 
    Se si tratta di cantar,
 non la cedo a un canarin;
650se parlate di ballar,
 salto come un agnellin.
 
    Son grazioso, son vezzoso.
 Son brillante, son galante.
 So cantar do, re, mi, fa,
655so ballar lara la la. (Parte)