La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA XII
 
 BELLAROSA e GIACINTO
 
 Bellarosa
 Queste donne, lo so, m’odiano tutte
 ed io colle finezze
320di vincerle procuro ed obbligarle;
 fingo talor di amarle;
 ma che s’amin le donne
 tra lor con cor sincero
 è difficile assai, per dire il vero.
 Giacinto
325È permesso, madama,
 poter...
 Bellarosa
                 Poter che cosa?
 Giacinto
 Come sarebbe a dir...
 Bellarosa
                                          Dite, parlate.
 Giacinto
 Avanzar, inoltrar l’ardito piede?
 Bellarosa
 Vusignoria m’onora.
330Avanzi il piede colla gamba ancora.
 Giacinto
 Eccomi.
 Bellarosa
                  Graziosino!
 Giacinto
 Tutto a’ vostri comandi.
 Bellarosa
                                              A lei m’inchino.
 Giacinto
 Udite... Oh bel pensiero!
 Bellarosa
 Bellissimo.
 Giacinto
                        Ascoltate.
335Io mi chiamo Giacinto,
 voi siete Bellarosa
 e la rosa e il giacinto... Oh bella cosa!
 Bellarosa
 Che subblime pensar! Che bel concetto!
 Giacinto
 Ho le muse nel petto;
340ho Apollo nel cervello;
 ho Venere negl’occhi,
 Minerva nel valore
 e Cupido... Cupido...
 Bellarosa
                                        In mezzo al core.
 Giacinto
 Bravissima! Eccellente!
345Che spirito! Che mente!
 Bellarosa
 Signor, ben obligata.
 Giacinto
 Madama... portentosa... e prelibata.
 Bellarosa
 Ella ha termini scelti ed eleganti.
 Giacinto
 Termini tutti quanti
350cavati dalla storia.
 Bellarosa
 Che felice memoria!
 Giacinto
                                        Io mi ricordo...
 Voglio dir mi soviene...
 sì signoria, il tenor delle mie pene.
 Bellarosa
 È forse tormentato?
 Giacinto
355Sì, dal nume bendato.
 Bellarosa
 Cosa gli ha fatto mai?
 Giacinto
 Domandatelo, o bella, ai vostri rai.
 Bellarosa
 Ora vi servirò. Signori occhi,
 che cosa avete fatto
360al cavalier compito?
 Giacinto
 Abbiamo il di lui cor punto e ferito. (Alterando la voce, come se parlassero gl’occhi di Bellarosa)
 Ah ah li avete intesi?
 Bellarosa
                                         Impertinenti,
 perché far questo male?
 Giacinto
 Perché amor... perché accesi... (Come sopra)
365Si confondono gl’occhi.
 Bellarosa
                                            Eh già li ho intesi.
 Giacinto
 Amor... amor tiranno...
 il mio sen... dirò meglio,
 anzi il mio core accende.
 Da voi... da voi... la medicina attende.
 Bellarosa
370Chi è il medico?
 Giacinto
                                 Cupido.
 Bellarosa
 Qual rimedio da me Cupido aspetta?
 Giacinto
 Ecco della pozione la ricetta.
 
    Recipe di quegl’occhi
 due sguardi vezzosetti,
375dei tumidi labretti
 una parola, un sì
 e recipe del core
 un poco di pietà,
 un tantinin d’amore,
380un po’ di carità.
 
    Così se ne anderà
 lo stral che mi ferì,
 con il cordial dei sguardi,
 con la pozion del sì. (Parte)