La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 ALBINA, poi BELLAROSA
 
 Albina
 È tanto il mio dolor che non ascolto
295ciò che altrui mi favella.
 Bellarosa
 (Ecco una mia rival). (Da sé)
 Albina
                                          (Vien Bellarosa). (Da sé)
 Bellarosa
 Amica, qual fortuna
 fa ch’io qui vi ritrova?
 Albina
 Questo nome d’amica or non vi giova.
300Voi mi siete rivale.
 Bellarosa
                                      Oh me meschina!
 Ditemi il vero, Albina;
 sapete ch’io v’adoro;
 ditemi il vostro amante.
 Albina
                                               Egli è Armidoro.
 Bellarosa
 Ho piacer di saperlo.
305Non voglio più vederlo.
 Levarlo ad un’amica non conviene.
 (Or mi vien voglia di volergli bene). (Da sé)
 Albina
 Ah che voi m’ingannate.
 Bellarosa
 Di me non dubitate;
310Armidoro vi cedo. Io n’ho degl’altri;
 posso far senza quello.
 (Armidoro mi par ora il più bello). (Da sé)
 Albina
 Cara, mi consolate.
 La vita voi mi date.
315Spero, vostra mercé, con Armidoro
 appagato il desio.
 Bellarosa
 (Se di meglio non trovo, ei sarà mio). (Da sé)