La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 ALBINA e SARACCA
 
 Albina
 Misera me!
 Saracca
                         Colui
 dunque v’ha abbandonata?
 Albina
 Purtroppo è ver.
 Saracca
                                 Sarete vendicata.
 Albina
 Come?
 Saracca
                 Io son delle donne
270difensor generale; e col mio brando
 Armidoro, che a voi mancò di fede,
 getterò con un colpo al vostro piede.
 Albina
 No no, viva Armidoro;
 viva, m’ami e si penta,
275che se torna ad amarmi io son contenta.
 Saracca
 Siete di sì bon cuor?
 Albina
                                        Soffro con pena
 ma sofro i torti della sorte ingrata.
 Saracca
 Un’onta invendicata
 non lascierei per un million di scudi.
280Ho in materia d’onor fatti i miei studi.
 Con questo braccio invitto,
 con questa spada forte,
 ho donate alla morte tante teste
 quante in Levante ne suol dar la peste.
 
285   Tagliar bracci? Bagatelle.
 Troncar teste? Non è niente.
 Con un colpo o sia fendente
 tagliar busti e coratelle
 sono cose che ridendo
290le suol far il mio valor.
 
    Chi non vede non lo crede,
 son sì forte che la morte
 ha di me qualche timor.