La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA IX
 
 ALBINA e detti
 
 Albina
 Olà; perché coll’armi?
 Armidoro
 Ei pretese insultarmi.
 Saracca
                                           Rendi grazie
 a quella giovinotta
235che ti ha difeso da una brutta botta.
 Armidoro
 Tu i colpi proverai...
 Albina
                                        Oimè! Fermate.
 Saracca
 Quella vittima dono a tua beltate.
 Albina
 Possibile, Armidoro,
 che cangiato nel seno abbiate il core?
240Che più per me voi non proviate amore?
 Armidoro
 A voi dell’amor mio
 qual premura, qual pro? Prendeste a gioco
 per tant’anni il mio foco; ed or che sono
 d’altra bella invaghito
245tardi mi fate il generoso invito?
 Albina
 Di colei, che mi usurpa il vostro core,
 vendicarmi pretendo.
 Saracca
 Contro voi, contro tutti io la difendo.
 Armidoro
 Ma, se voi non mi amate,
250perché vi riscaldate? (Ad Albina)
 Albina
                                          Sì, crudele,
 sì che v’amo e v’amai ma non vel dissi,
 ma finsi non gradire il vostro affetto,
 per provar se costanza avete in petto.
 Armidoro
 Una sì dura prova
255troppo a lungo durò. Senza il conforto
 d’amabile speranza
 langue l’affetto e scema la costanza.
 
    Serbar fede a un cor fedele
 è dover d’onesto amante
260ma ad un’anima crudele
 non si presta fedeltà.
 
    E chi finge la fierezza
 per provar un cor costante
 il medesmo cor avvezza
265ad usar la crudeltà.