La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 BELLAROSA, poi SARACCA
 
 Bellarosa
 Costui, per dir il vero,
 è brutto nel sembiante
 ma lo fa parer bello il suo contante.
 Saracca
165Cospetton! Cospettaccio!
 Bellarosa
 (Ecco l’animalaccio).
 Saracca
 Ah Bellarosa mia, son arrabbiato.
 Oggi non son contento
 se non rompo le braccia a più di cento.
 Bellarosa
170Bravo, signor Saracca.
 Fatevi rispettar senza paura;
 a me piace il coraggio e la bravura.
 Saracca
 Sentite se ho ragione;
 un asino, un buffone
175ebbe l’ardir, mi fremon le budella,
 di dir che Bellarosa non è bella.
 Bellarosa
 Cospetto, cospettone!
 Sanguinin, sanguinone,
 voglio tagliar la faccia a quel briccone.
 Saracca
180Brava, così mi piace.
 Bellarosa
 Scelerato, mendace,
 a me un’ingiuria tale?
 Temerario, animale!
 Voglio cavarti il core.
 Saracca
185Che fierezza gentil degna d’amore!
 Bellarosa
 Oh io non son di quelle
 che son dure di pelle.
 Chi mi fa qualche torto
 faccia il suo conto d’esser bello e morto.
 Saracca
190Ah che voi siete degna
 d’aver per vostro sposo
 un uomo valoroso.