I portentosi effetti della madre natura, Venezia, Fenzo, 1752

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 CELIDORO, CETRONELLA
 
 Celidoro
 Trista difesa all’empio
 è dei tristi l’esempio.
 Cetronella
                                          State certo
1340sulla parola mia
 ch’egli l’ha fatto per poltroneria.
 Celidoro
 Ma voi, bella ragazza,
 mi salvaste la vita.
 Cetronella
                                     Se l’ho fatto,
 ho fatto il dover mio.
 Celidoro
1345Ninfa gentil, vi sarò grato anch’io.
 Cetronella
 Delle belle parole
 ne ho avute in abbondanza.
 Cibo troppo leggiero è la speranza.
 Celidoro
 Orsù, avete ragione,
1350veniamo a conclusione.
 Cetronella
                                             I miei parenti
 sono tutti contenti.
 Celidoro
                                     Già lo so.
 E senz’altro pensier vi sposerò.
 Cetronella
 Quando?
 Celidoro
                    In questo momento.
 Cetronella
 Su due piedi alla presta?
1355Senz’altri testimoni? A testa a testa?
 Celidoro
 Se voi volete me, s’io voglio voi,
 se concluso fra noi fia il matrimonio,
 ritrovaremo un qualche testimonio.
 Cetronella
 Vi pentirete poi!
 Celidoro
                                  No, non temete.
 Cetronella
1360Ma se principe siete
 ed io son pastorella...
 Celidoro
 Basta che mi piacete e siete bella.
 Cetronella
 Non ho dote...
 Celidoro
                             Che dote?
 La natura ci ha fatti tutti eguali,
1365ciascuno abbiamo i nostri capitali.
 Cetronella
 Dunque...
 Celidoro
                      Dunque finiamola una volta.
 Le parole lasciam; veniamo ai fatti.
 Cetronella
 Prima vuo’ che facciamo alcuni patti.
 
    Tutta vostra sarò io;
1370voi sarete tutto mio.
 Di quel cor neanche un tantino
 altra donna non avrà.
 
 Celidoro
 
    Un tantin di questo core
 vuo’ donarlo a Ruspolina.
1375Niente, niente, poverina!
 saria troppa crudeltà.
 
 Cetronella
 
    Non signore.
 
 Celidoro
 
                              Ma perché?
 
 Cetronella
 
 Lo vogl’io tutto per me.
 
 Celidoro
 
    Ruspolina ancor m’adora.
1380Vuo’ donarle acciò non mora
 un tantin di questo cor.
 
 Cetronella
 
    Poponcino è amante mio;
 vuo’ donarli ancora io
 un tantin della mia fé.
 
 Celidoro
 
1385   Non signora.
 
 Cetronella
 
                              Ma perché?
 
 Celidoro
 
 La vogl’io tutta per me.
 
 Cetronella
 
    Patti chiari e si decida;
 o d’accordo si divida
 o d’un solo sia l’amor.
 
 Celidoro, Cetronella a due
 
1390Cosa dice il vostro cor?
 
 Celidoro
 
    Due bellezze amar potrei.
 
 Cetronella
 
 E lo stesso anch’io farei.
 
 Celidoro
 
 Ma il cor mio non ha costanza
 un rivale a tollerar.
 
 Cetronella
 
1395   Padron mio quest’è l’usanza,
 serbar fede o sopportar.
 
 Celidoro
 
    (La gelosia può farmi tremar).
 
 Cetronella
 
 (Questa è la via di farlo cascar).
 
    Che dite?
 
 Celidoro
 
                        Non so.
 
 Cetronella
 
1400Dividere?
 
 Celidoro
 
                      Ah no.
 
 Cetronella
 
    Vorreste ancora voi
 far come fanno tanti,
 con dieci far gl’amanti
 e tutta aver da noi
1405la nostra fedeltà.
 
 Celidoro
 
    Così anderebbe bene.
 
 Cetronella
 
 Ma questo non conviene.
 Ma questo non si può.
 
 Celidoro
 
    Ma dunque che facciamo?
 
 Cetronella
 
1410O tutto o dividiamo.
 
 Celidoro
 
 Dividere poi no.
 
    Tutto vostro è questo cor.
 
 Cetronella
 
 Tutta vostra è la mia fé.
 
 a due
 
 E per altri non ve n’è.
 
1415   Tutto a te, tutto a me.
 Non v’è niente per la gente
 e giammai ve ne sarà. (Partano)