I portentosi effetti della madre natura, Venezia, Fenzo, 1752

Vignetta Frontespizio
 SCENA XV
 
 Piazza posteriore del castello che introduce al castello medesimo per una breve salita, con ponte levatore e guardie.
 
 CELIDORO, POPONCINO armati con seguito di gente armata
 
 Celidoro
 Amici valorosi,
 è ver che la natura
 c’insegna aver paura;
985ma fuggendo morir da lance o dardi,
 tant’e tanto si muore o presto o tardi.
 Poponcino
 È vero, lo so anch’io che morirò;
 ma tardetto vorrei più che si può.
 Celidoro
 Animo; ci son io; di che temete?
 Poponcino
990Andate se volete
 e noi di mano in mano
 vi veniremo dietro (di lontano).
 Celidoro
 Voglio la mia germana
 liberar di prigione.
 Poponcino
995Ma voi per qual ragione
 avete per colei tanta premura?
 Celidoro
 Per effetto di sangue e di natura.
 Poponcino
 La natura dovrebbe
 avervi stimolato
1000a riacquistar il vostro principato.
 Celidoro
 E per questo e per quello,
 e per quello e per questo...
 Amici, andiamo e parlerem del resto. (Celidoro s’avvia per la salita seguito da’ suoi armati. Popponcino resta indietro di tutti, mostrando il suo timore. S’apre la porta del castello e si cala il ponte, da dove escono combattenti. Celidoro ed i suoi retrocedono al piano, Poponcino si ritira fuggendo. Celidoro si svia combattendo, segue la zuffa, dopo la quale Celidoro ed i suoi vittoriosi salgono ed entrano nel castello. Poponcino dopo di tutti godendo della vittoria sale ancor esso e tutti entrano nel castello, sempre col suono dei tamburi)