I portentosi effetti della madre natura, Venezia, Fenzo, 1752

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 CALIMONE, poi CELIDORO
 
 Calimone
 Ha perduto Ruggiero ogni ritegno.
 Il suo barbaro sdegno ormai eccede
 e non merita più né amor né fede.
685La povera Dorina
 mi muove a compassione;
 e a costo della vita
 liberarla vogl’io dalla prigione.
 Celidoro
 Dove son queste donne?
 Calimone
                                               Ah Celidoro,
690venite qui.
 Celidoro
                       Ma dove son celate
 queste ninfe gentili?
 Calimone
                                         Altro che ninfe.
 Venite qui, quel che vi narro udite,
 ascoltatemi bene e innorridite.
 Celidoro
 V’odo. (Le troverò).
 Calimone
                                       Quella fanciulla
695che vi difese...
 Celidoro
                             Graziosetta e bella.
 Calimone
 Quella è vostra...
 Celidoro
                                 Consorte?
 Calimone
                                                      Oibò, sorella.
 Celidoro
 Mia sorella Dorina?
 Calimone
                                       Sì, tenuta
 per mia figlia, sinora ignota a tutti,
 per voler di colui che avvinto e oppresso
700ha tenuto voi stesso...
 Celidoro
                                          Ov’è Dorina?
 Presto la sorellina ove dimora?
 Calimone
 Badate a me, non ho finito ancora.
 Ruggiero, che spietato
 vi usurpa il principato,
705non so per qual cagione
 ha mandato Dorina ora in prigione.
 Celidoro
 Perfido, traditore,
 voglio strappargli il core. (Vuol partire)
 Calimone
                                                 Dove andate?
 Celidoro
 A recidergli il capo.
 Calimone
                                      No, fermate.
710Solo far nol potete. Egli è difeso
 da guardie e da soldati.
 Celidoro
 Io li farò cader tutti svenati.
 Calimone
 Non ci vuol tanto foco.
 Moderatevi un poco.
 Celidoro
                                        Eh che non posso
715l’ira mia moderar contro il ribaldo.
 Calimone
 Lo so che troppo caldo
 siete voi per effetto di natura.
 Ma vi vuole prudenza e non bravura.
 
    Badate a me,
720vi vuol politica,
 convien rifflettere
 per ben oprar.
 
    Gettar il sasso,
 celar il braccio,
725prender il passo,
 tender il laccio.
 Più di bravura
 val la dritura,
 val il sapere
730barcamenar. (Parte)