I portentosi effetti della madre natura, Venezia, Fenzo, 1752

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 CALIMONE solo
 
 Calimone
 È stanco il ciel di tollerar l’ingiusta
 priggionia del meschino.
65Ecco il muro atterrato,
 ecco il carcere aperto e Celidoro,
 se colpito non l’ha qualche saetta,
 or or lo vedo comparirmi in fretta.
 Se vive ed esce fuori,
70vuol star fresco Ruggiero.
 Egli è cotanto fiero
 che sapere vorrà quel che finora
 gl’ho tenuto celato
 e vorrà senza dubbio il principato.
75Or di entrar non mi fido. Andar vogl’io
 ad avvisar del fato
 il principe Ruggiero, acciò creduto
 falsamente non sia
 liberato il prigion per opra mia.
80Vedrei pur volentieri i primi moti
 d’un che mai ha veduto
 né ciel né terra né persona al mondo
 fuori di me, sin dalle fasce chiuso
 e da ogni ben di questa vita escluso.
85Leggea sol qualche libro e allora quando
 sentia le donne mentovar, pareva
 rallegrato il suo cor dalla lettura,
 per opra della gran madre natura.
 
    Io non sapea parlar
90che principiava amar.
 Coll’uso di ragion
 crescea la mia passion
 e adesso in questa età
 mi mancano le forze
95ma non la volontà. (Parte)