Le virtuose ridicole, Venezia, Bettinelli, 1752

Vignetta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 Ritorna la sala rappresentante la reggia di Parnaso.
 
 Tutti compariscono successivamente
 
 Affrodisia ed Erideno
 
    Allegri, contenti,
1375già sposi noi siamo.
 Lo studio lasciamo
 in grazia d’amor.
 
 ser Saccente
 
    Io mi rallegro,
 sposi garbati,
1380lieti e beati
 vi renda amor.
 
 Armonica
 
    Do, re, mi, fa.
 Evviva li sposi;
 fa, mi, re, do,
1385evviva l’amor.
 
 Melibea, Pegasino e Gazzetta
 
    All’andar, all’andar, all’andar.
 Non mi voglio maritar.
 
    Libertà, libertà, libertà
 più contento al cor mi dà.
 
 Affrodisia ed Erideno
 
1390   Col mio bene me n’andrò
 e godrò
 tutto il ben che amor mi dà.
 
 Armonica e ser Sacente
 
    Col maestro la scolara
 s’unirà, partirà,
1395canterà
 la, do, re, mi, fa, sol, la.
 
 Melibea, Pegasino e Gazzetta
 
    Libertà, libertà.
 Me ne vado alla città.
 Chi vuol studio studierà;
1400chi vuol gioco giocherà;
 chi vuol rider riderà.
 Questo mondo tondo tondo
 ciaschedun si goderà.
 
 Melibea
 
    Ancor io mi sposerei
1405ma son due gli amanti miei.
 Se nessuno sposerò,
 tutti due contenterò.
 
 tutti
 
    Tutti dunque in compagnia,
 in allegria
1410diciamo su:
 «Che ridicole pretese,
 che ridicola virtù!»
 
 Fine del dramma