Le virtuose ridicole, Venezia, Bettinelli, 1752

Vignetta Frontespizio
 SCENA XII
 
 Sala magnifica con scalinata, rappresentante la regia di Parnaso colle nove muse.
 
 AFFRODISIA, ERIDENO, ARMONICA, PEGASINO e GAZZETTA
 
 coro
 
    Discenda il biondo nume,
955venga d’Apollo il lume
 di questi suoi pastori
 gli ardori a consolar.
 
 parte del coro
 
    E finché viene Apollo
 colla sua cetra al collo,
960discenda Melibea,
 febea di Febo al par.
 
 coro
 
    Venga, venga Melibea,
 del buon gusto amica dea,
 cui le nove allegre muse
965son già use a venerar. (A suono d’allegri strumenti scende Melibea)
 
 Melibea
 Grazie, signori miei,
 grazie dei vostri generosi inviti.
 Eccomi qui disposta a secondarvi
 nell’amor e nell’armi,
970coll’istorico stile e i dolci carmi.
 Erideno
 Voi che istorica siete,
 dite se letto avete
 che vi sia stata un’alma più infedele
 d’Affrodisia crudele.
975Mi deride l’ingrata
 e fa di me strappazzo;
 mi tratta da ignorante e da ragazzo.
 Melibea
 Caro Erideno mio, la compatisco.
 Ella ha molto saper e molta dote;
980se dico il ver, sdegnarvi non vorrei.
 Non siete, figliol mio, buono per lei.
 Affrodisia
 Oh cara Melibea,
 lodo la vostra idea.
 Voi ben mi conoscete
985e ciò che mi bisogna voi sapete.
 Erideno
 
    Oimè! Voi mi scacciate? (Ad Affrodisia)
 
 Affrodisia
 
 Non vi dispero ancor. (Ad Erideno)
 
 Erideno
 
    Mio bene, oh dio! mi amate?
 
 Affrodisia
 
 Non vi prometto amor.
 
 a due
 
990   Un certo non so che
 parmi sentire in me
 che mi tormenta il cor. (Partono)