Le donne vendicate, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 ELEONORA, poi ROCCAFORTE
 
 Eleonora
1140Dica pur ciò che vuole;
 voglion essere fatti e non parole.
 Intanto io fo vedere
 che so esser brillante e valorosa,
 che son buona per l’una e l’altra cosa.
 Roccaforte
1145Madama, ho proveduto
 una spada sì forte
 che fa tremar la morte.
 Con questa, sì, con questa
 farò cose stupende e cose strane.
 Eleonora
1150Andate, andate ad infilzar le rane.
 Roccaforte
 S’io cadei nel cimento,
 fu caso e non viltà. Quello son io
 che uccise tanti e tanti
 e guerrieri e giganti
1155e cavalieri erranti.
 Eleonora
 E leoni e pantere ed elefanti.
 Roccaforte
 Come! Non lo credete?
 Tiburzio, dove sei?
 Eleonora
 Non chiamate Tiburzio in testimonio;
1160so che siete un demonio,
 una bestia feroce, un animale
 che si pela e si mangia in carnevale.
 Roccaforte
 Dite ciò che volete;
 sì, delle donne il difensor son io.
1165Tal è l’impegno mio
 e tale ognor sarà.
 Quello ch’io far destino si vedrà.