Le donne vendicate, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 ROCCAFORTE e dette
 
 Roccaforte
 Ecco, ecco, signore,
 il vostro difensore.
 Eleonora
                                     Si è veduta
620la vostra gran bravura.
 Siete fugito via dalla paura.
 Roccaforte
 Vi domando perdono;
 io così vil non sono.
 Per non gettarvi ai piedi
625un uomo trucidato,
 io mi son per prudenza ritirato.
 Eleonora
 Ma che far intendete?
 Roccaforte
                                           Ecco una sfida
 ch’io mandare destino
 al nemico Volpino. In due maniere
630vendicarvi pretendo.
 Prima provare intendo
 la virtù delle donne e il merto loro,
 poi difender con l’armi il lor decoro.
 Eleonora
 In quanto alle parole
635risparmiar le potete.
 Il dritto a noi di favelar conviene,
 poiché tutte di lingua stiamo bene.
 Roccaforte
 Basta, in ogni maniera
 difendervi saprò.
 Doralice
640Io dubito di no.
 Roccaforte
 Ed io dico di sì.
 Emilia
 E poi ve n’anderete.
 Roccaforte
 Il mio valor vedrete.
 Vedrete far del traditor macello
645coll’auspicio gentil del vostro bello.
 
    Da quel viso prendo un vezzo,
 da quei lumi prendo un sguardo,
 da quel labro prendo un dardo,
 prendo i lacci dal bel crin.
 
650   Cari lacci, vago dardo,
 che bei vezzi! Oh che bel sguardo!
 Mi dan forza, prendo fiato,
 vado al campo, sono armato.
 Mi consola un dolce ardore,
655pien ho il core di furor. (Parte)