La mascherata, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 SILVIO e MENICHINO
 
 Silvio
1430Povero galantuomo!
 Egli mi fa pietà. Pel suo buon core
 rovinar si è lasciato da sua moglie.
 Misero l’uom che per sua trista sorte
 si lascia dominar dalla consorte.
1435Abbiam veduto pure
 che Il mondo alla roversa
 andar fanno le donne che comandano
 e in rovina sé stesse ancora mandano.
 Menichino
 Amico, allegramente.
 Silvio
                                          Cosa è stato?
 Menichino
1440Son tutto consolato.
 Silvio
 Qual motivo vi rende sì gioioso?
 Menichino
 Io son allegro, perché son lo sposo.
 Silvio
 Me ne rallegro assai.
 La sposa chi fia mai?
 Menichino
                                         Via, indovinate.
 Silvio
1445Forse Vittoria?
 Menichino
                               Bravo in fede mia;
 in corpo avete voi l’astrologia.
 Silvio
 E quando sposerete?
 Menichino
                                         Questa sera.
 Silvio
 Dunque nel tempo stesso
 che ad Aurelia ancor io porgo la mano.
 Menichino
1450Sì signor, sì signor; e voi ed io.
 E quella e poi quell’altra.
 E l’altra e l’una e tutte due con noi.
 E con quella e con questa ed io e voi.
 Silvio
 Grazioso Menichino
1455vedo che Amor bambino
 giubilare vi fa. Deh voglia il fato
 che sia la nostra brama ognor contenta,
 che goda il nostro cor e non si penta.
 
    Saria più amabile
1460d’amor il foco,
 se più durabile
 foss’egli un poco.
 Ma è troppo instabile
 nel nostro cor.
 
1465   Mai non si vedono
 due cor contenti.
 Quei che non credono
 provar tormenti
 alfin si avvedono
1470del folle error.