La mascherata, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 BELTRAME e SILVIO
 
 Beltrame
 Ecco qui il bell’amor della consorte,
 amor sincero e forte
 che dura nella moglie
 sinché il marito può saziar sue voglie.
 Silvio
1405Beltrame, al cor risento
 delle vostre sventure il grave peso.
 Beltrame
 Ah signor mio son reso
 dal destino spietato
 un uomo disperato.
 Silvio
                                       Se volete,
1410meco a Roma verrete.
 In casa vi terrò;
 v’impiegherò, se non l’avete a male,
 a far per casa mia lo scritturale.
 Beltrame
 Oh, sì signore, accetto
1415questa grazia a drittura; a Roma dunque
 conducetemi pure,
 ch’io vi rivederò ben le scritture.
 
    Per contar non v’è un mio pari,
 conto sin che vi è denari;
1420e poi quando son finiti
 tiro tressa e faccio un zero.
 
    Ma però spero
 di far giudizio.
 In precipizio
1425non voglio andar.
 
    Va mia moglie da sua madre?
 Vada pur, ch’io mi consolo.
 Senza moglie, solo solo,
 meglio assai potrò campar.