La mascherata, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 LEANDRO e detti
 
 Leandro
 Signori, mi dispiace
 delle vostre disgrazie.
 Beltrame
                                          Oh caro amico,
 sono nel brutto intrico.
 Lucrezia
1335Caro Leandro mio,
 se non ci soccorrete,
 morire disperata mi vedrete.
 Leandro
 Mi dispiacciono assai
 signora i vostri guai.
1340Ma il mal è troppo grosso;
 rimediar ci vorrei ma far nol posso.
 Lucrezia
 Dunque...
 Leandro
                      Vi riverisco.
 Di disturbar finisco il vostro sposo.
 Or di me non sarete più geloso. (A Beltrame)
 Beltrame
1345No, caro amico, non ci abbandonate.
 Leandro
 Alla moglie badate,
 non fate che il bisogno vi tradisca,
 poiché, se fin ad ora
 ho servita Lucrezia onestamente,
1350trovandovi paziente,
 dar si potrebbe che l’onesto affetto
 potesse nel mio cor cangiar d’aspetto.
 
    Servire onestamente
 direi che si potesse
1355ma quando l’interesse
 soffrir vi fa il servente,
 io sento che in cimento
 si ponga l’onestà.
 
    Or quel ch’è stato è stato,
1360non se ne parli più.
 Le doppie che ho pagato
 un regaletto fu.
 Ma basta e mi contrasta
 far più la civiltà.