La mascherata, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 VITTORIA e detto
 
 Vittoria
 Bravo, bravo, figliuolo,
895voi m’andate a fagiuolo
 con questo cantucciar sì dilettevole
 ma il dir napolitano gi è stucchevole.
 Beltrame
 E il vostro fiorentino
 col caro e colla cara
900veramente rassembra cosa rara.
 Vittoria
 Dunque parliam la nostra lingua usata.
 Beltrame
 Vedovina garbata,
 purché parlar con voi mi permettete
 parlerò in qual linguaggio voi volete.
 Vittoria
905Siete molto garbato
 ma voi siete ammogliato.
 Beltrame
                                                 E se mia moglie
 sta discorrendo coi serventi suoi,
 non potrei far lo stesso anch’io con voi?
 Vittoria
 Cicisbear con me? Voi la sbagliate.
 Beltrame
910Via, cara, non mi fate
 cotanto la ritrosa.
 Vittoria
 Eh io non son vezzosa
 come la vostra cara Lucrezina.
 Quell’arte soprafina
915in me non ho d’incatenare i cori
 né so far spasimar gli adoratori.
 Beltrame
 Eppure in questo punto
 io spasimo per voi. Son... Figuratevi,
 son come... come un gatto
920che il sorcio vede e graffignarlo aspira
 ma gli scappa di mano ed ei sospira.
 Vittoria
 Grazioso paragon.
 Beltrame
                                    Son come un cane
 che distana la lepre e corre e corre
 e poi la perde e di furor ripieno
925per la rabbia e il dolor morde il terreno.
 Vittoria
 Oh galante davver!
 Beltrame
                                      Son come un lupo
 che va per divorar la pecorella.
 Trova l’ovil serrato
 e il povero minchion parte affamato.
 Vittoria
930Io sorcio sono e lepre e pecorella
 che con un gusto matto
 so derider il lupo, il cane e il gatto.
 Beltrame
 Spiritosa voi siete,
 sempre più mi piacete.
 Vittoria
935Siete gentile e ameno
 ma sempre più voi mi piacete meno.
 Beltrame
 Ma come dovrei fare,
 cara, per meritare
 la vostra buona grazia? Anch’io vorrei
940far quel che gli altri fanno;
 e giacché ho da soffrire
 per causa di mia moglie
 tanti bocconi amari,
 anch’io, Vittoria mia, vorrei far pari.
 Vittoria
945Sapete in qual maniera
 gli uomini dalle donne amar si fanno?
 Beltrame
 Ma come? Io non lo so.
 Vittoria
 Ascoltatemi ben. Ve lo dirò.
 
    Con occhiate e con inchini
950si principia a coltivar;
 colle maschere e i festini
 si può meglio chiacarar.
 Ma i regali, ma i zecchini
 fan più presto innamorar.
 
955   So che voi m’intenderete
 e di più non vi dirò;
 e mi par che rispondete:
 «Questa regola la so
 ma un po’ tardi l’ho imparata.
960Più non v’è da regalar».