La mascherata, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 BELTRAME solo
 
 Beltrame
 Lucrezia parla bene;
 le sue parole m’hanno sodisfatto
 ma dal fare al parlar v’è un lungo tratto.
 Ho da fidarmi? Perché no? Mi dice
260che fedele sarà? Ma! Le ho da credere?
 Qualche imbroglietto non potria succedere?
 Eh via, Lucrezia è onesta,
 cosa mi vien in testa? Adagio un poco.
 Figuriamo ch’io fossi
265con una bella donna in compagnia;
 cosa succederia! Dirlo non so.
 Dunque, se la mia moglie
 in compagnia d’un giovine sarà,
 la cosa come andrà?
270Questa mi par filosofia massiccia.
 Lucrezia vorrà certo mascherarsi
 e dovrà accompagnarsi
 per certa convenienza
 con Leandro e dovrò portar pazienza.
275Ma se vanno... mi spiace.
 Se non vanno... chi sa.
 Forse peggio sarà. Sì sì, risolvo,
 per quietarla e veder il fatto mio,
 andar con essa mascherato anch’io.
 
280   Mascherato ch’io sarò,
 con Lucrezia come andrò?
 Se starò vicino a lei
 mi diran che non conviene;
 se do luogo ai cicisbei,
285non mi piace, non sta bene.
 Darle mano... signor no.
 Star lontano... oibò, oibò.
 
    Ahi che pena, ahimè che imbroglio!
 E fra il voglio ed il non voglio
290dubbio, incerto ancora sto.
 
    Maledetta gelosia
 che mi dai sì gran tormenti.
 Vi son tanti che contenti
 alle mogli poco pensano
295e con pace si dispensano
 dal guardarle, dall’amarle...
 Quel ch’io dica più non so.