Gustavo primo re di Svezia, Venezia, Rossetti, 1740

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 ERGILDA sola
 
 Ergilda
 Ah che più non comprendo
 né ragion né dover. Già trasportarmi
860sento dall’ira mia. Sì morir deggio.
 Morrò, sorte spietata,
 ma non da vil, ma non invendicata.
 
    Armata di sdegno,
 nemica di pace,
865l’indegno mendace
 saprò fulminar.
 
    È troppo l’affanno
 che m’occupa il petto,
 tiranno l’affetto
870mi fa delirar.