Gustavo primo re di Svezia, Venezia, Rossetti, 1740

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 ERGILDA, ARGENO
 
 Ergilda
95Udisti?
 Argeno
                 Ah troppo intesi.
 Ergilda
                                                  E tu potrai
 l’onte del tuo rival soffrir in pace?
 Argeno
 Che rissolver non so.
 Ergilda
                                         Tutto hai perduto,
 se codardo ti rendi. Ah questa volta
 mostra il tuo cor.
 Argeno
                                  Che mi consigli?
 Ergilda
                                                                   Ascolta.
100Va’; ritrova Learco; a lui palese
 rendi la fiamma tua,
 fa’ ch’ei ceda Dorisbe e in premio ad esso,
 guarda dove per te giugne il mio affetto,
 offrigli la mia destra ed il mio letto.
105Ma, se a sì grand’offerta
 resiste audace, allora
 usa l’ardir; vibra la spada e mora.
 Argeno
 Ah tinto di quel sangue
 a Dorisbe piacer come potrei?
 Ergilda
110Oh semplice che sei!
 Ama tanto la donna, quanto spera.
 Serbar la fede ad un amante estinto
 non è usata virtù. S’ei cade, hai vinto.
 
    La speranza è l’alimento
115che nutrisce in sen l’amore;
 se dal core manca questa,
 non vi resta che tormento,
 divien pena ogni piacer.
 
    La costanza nulla giova
120quando il core più non trova
 la lusinga di goder. (Parte)