Ottone, Venezia, Rossetti, 1739

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 IDELBERTO e detti
 
 IDELBERTO
                                                Ah mia regina,
 placati. Tu ben sai
 quante volte da morte io te salvai.
 ADELAIDE
960Ben so. Ben mi rammento
 de la pura tua fede e del tuo amore.
 Eccoti il genitore;
 eccoti ancor la genitrice. Ah questo (Toglie le catene a Berengario)
 non è premio che uguagli il tuo gran merto,
965al principe Idelberto
 deggio, mio re, la vita. In ricompensa
 qualche grazia maggiore a lui dispensa.
 OTTONE
 Io dipendo da te. De’ regni miei,
 qual già de’ regni tuoi, l’arbitra sei.
 ADELAIDE
970Abbia dunque Idelberto
 quanto occupò già Berengario. Io voglio
 figlio sì degno in sul paterno soglio.
 IDELBERTO
 Magnanima clemenza!
 MATILDE
 Generosa pietà!
 BERENGARIO
                                Liete godete
975e felici regnate, anime belle.
 OTTONE
 Sì sì. Spero goder sempre felice...
 ADELAIDE
 De la sorte crudel più non pavento...
 OTTONE
 Se in te, sposa gradita, ho la mia pace.
 ADELAIDE
 Se in te, sposo adorato, ho il mio contento.
 
980   Fastoso il dio d’amore
 il talamo reale
 di rose spargerà;
 
    e più serena e bella
 sarà d’amor la stella,
985or che in sì lieto giorno
 sol d’imeneo d’intorno
 la face splenderà.
 
 Fine del dramma