Ottone, Venezia, Rossetti, 1739

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 ADELAIDE e detti e poi CLODOMIRO
 
 ADELAIDE
190Dell’altrui fellonia,
 più che del tuo valore, illustre spoglia
 eccomi, Berengario. Alza a tua voglia
 sopra le mie ruine i tuoi trofei.
 Io già per la tua mano
195e sposo e regno e libertà perdei.
 BERENGARIO
 E sposo e regno e libertà se vuoi
 or io ti rendo e pongo
 tutta la mia vittoria a’ piedi tuoi.
 ADELIADE
 Altra rocca più forte
200devi ancora espugnar, prima che vinta
 resti Adelaide.
 BERENGARIO
                              E quale?
 ADELAIDE
 La rocca del mio cor, difesa e cinta
 da fede non venale,
 da invincibil costanza.
 BERENGARIO
                                           Io la combatto
205con le mie grazie ognora.
 ADELAIDE
                                                E grazie chiami
 i tradimenti?
 BERENGARIO
                            E tradimenti appelli
 l’offerta ch’io ti fo d’una corona,
 d’un figlio generoso e d’un amante?
 ADELAIDE
 La corona è già mia; l’amante e il figlio
210perché son doni tuoi son miei rifiuti.
 BERENGARIO
 Clodomiro che porti? (Viene Clodomiro)
 CLODOMIRO
                                           Alte novelle.
 Mio sire ascolta. (Berengario e Clodomiro si ritirano a parlare in disparte)
 MATILDE
                                  E serva, (Ad Adelaide)
 vinta ancora e depressa,
 sì temerario ardir donna superba?
 ADELAIDE
215Dalle sventure oppressa
 non perde una reina il suo coraggio.
 BERENGARIO
 Giunto è Ottone al Ticino? (In disparte come sopra)
 CLODOMIRO
                                                    Al gran passaggio
 tutte opponi, o signor, l’itale schiere.
 BERENGARIO
 Vanne ratto a spiegar le mie bandiere.
 CLODOMIRO
 
220   Arrida il ciel secondo
 a questi tuoi disegni,
 tu degno sei del mondo
 l’impero moderar.
 
    Pietoso a’ veri amici,
225terribile agl’indegni,
 li sudditi felici
 tu solo puoi salvar.
 
 BERENGARIO
 Regina a te consegno
 l’illustre prigioniera.
230Alta cura di regno
 altrove mi richiama, or tu risolvi.
 Sia rapina o conquista,
 sia giustizia o sia dono,
 è tuo con Idelberto anche il mio trono.
 
235   Prendi uno sposo
 ch’ha pien di fede il core
 e che al valore
 unisce la beltà.
 
    Marte vedrai
240se il vedi in campo armato;
 poi disarmato
 amor ti sembrerà.