Farnace, Venezia, Rossetti, 1739

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XII
 
 AQUILIO e SELINDA, con numeroso seguito tutti con l’armi nude e detti
 
 SELINDA, AQUILIO
 Berenice morrà, morrà Pompeo. (Assaltano le poche guardie di Berenice e le fugano)
 BERENICE
 Qual fellonia?
 POMPEO
                             Qual tradimento?
 AQUILIO
                                                                A terra
 quest’indegne ritorte. (Tronca le catene a Farnace e Selinda porge al medemo la sua spada)
 SELINDA
980Compisci di tua man la tua vendetta.
 FARNACE
 Amici, di Pompeo
 si rispetti la vita. In Berenice
 vadan tutti a ferir le nostre spade.
 BERENICE
 Traditori venite. Eccovi il petto,
985non ricuso un castigo
 che meritai con ritardar la morte
 al più fiero e crudel de’ miei nemici.
 FARNACE
 Voglio sol io l’onore
 di questo scempio. (Vuol ferir Berenice e Pompeo gli si oppone)
 POMPEO
                                      Ah principe, rifletti... (In questo Tamiri preso il figlio che da un servo era tenuto in disparte, s’avanza col medesimo)
 TAMIRI
990Rifletti, sì, che impiaghi
 Tamiri in Berenice,
 son io tanto infelice
 che difender non possa
 dalla madre lo sposo
995dallo sposo la madre? Ah, se in te resta
 scintilla di pietà per chi t’adora
 serba in vita colei...
 FARNACE
                                      Sì, sì, vincesti.
 Berenice crudele eccoti il petto,
 sfoga pur l’ira tua, non mi difendo. (Getta lo stile)
 BERENICE
1000Farnace, finalmente
 fenito è l’odio mio. Vedo che il cielo
 apertamente lo condanna. Vieni,
 accoglimi qual madre
 ch’io t’abbraccio qual figlio. Abbia Tamiri
1005un sì degno consorte, abbia il mio trono
 un sì nobil sostegno. Omai vivete
 e felici regnate e vostra sia
 ogni fortuna, ogni grandezza mia.
 POMPEO
 Per sì lieti successi anch’io ti rendo
1010il tuo scettro, il mio amor. Con Berenice
 vivi e regna felice.
 SELINDA
 Ad Aquilio che fabro
 fu della nostra sorte,
 mostra la tua clemenza.
 BERENICE
                                              Io gli perdono
1015e se Farnace assente
 ch’egli sii tuo consorte, a te lo dono.
 FARNACE
 Principe, il tuo gran merto
 di maggior premio è degno.
 Ti debbo oltre Selinda e vita e regno.
 CORO
 
1020   Da sinistra il ciel balena,
 già ridente appare il dì.
 Mostra il sol fronte serena,
 l’atro turbine sparì.
 
 Il fine