Farnace, Venezia, Rossetti, 1739

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 AQUILIO
 
 AQUILIO
 Che feci, ohimè! Che feci?
 Con oppormi a Farnace
 perdei la sua, perdei la mia speranza
915e lo stesso Farnace anco perdei.
 Ma la destra, che incauta
 il disegnò tradì, l’opra riprenda;
 e se mancò a sé stessa
 con ardire maggior facci l’emenda.
 
920   Veder ch’è sdegnato
 quel volto ch’adoro,
 vedere oltraggiato
 l’amabil tesoro,
 tormento più fiero
925di questo non v’è.
 
    Invano nel core
 rimorso favella,
 tiranno m’appella.
 Mi basta l’affetto
930dell’unico oggetto,
 cui serbo la fé.