Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Camera preparata per il feminile consiglio.
 
 TULIA, CINTIA, AURORA, seguito di donne
 
 CORO
 
    Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 Bel piacere, bel godere
 che diletto al cor mi dà.
 
510   Libertà, libertà;
 cara, cara libertà. (Tutte sedono)
 
 TULIA
 La dolce libertà che noi godiamo
 conservare si dee ma per serbarla
 da tre cose guardar noi si dobbiamo.
515Da troppa tirannia,
 dalla incostanza e dalla gelosia.
 Il tirannico impero poco dura.
 Ciascun fugir procura
 da un incostante cuore
520e sdegno fa di gelosia il furore.
 Onde, perché si serbi
 la cara libertà che noi godiamo,
 fide, caute, pietose esser dobbiamo.
 CORO
 
    Libertà, libertà;
525cara, cara libertà,
 bel piacere, bel godere
 che diletto al cor mi dà.
 
    Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 
 AURORA
530Incostanza non chiamo
 se acquistar più vassalli io cerco e bramo.
 Nostro poter, nostra beltà risplende
 quando più adoratori
 ci recano in tributo i loro cuori.
535E se libere siamo,
 libere amar potiam chi noi vogliamo.
 CORO
 
    Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 
 CINTIA
 Ma usurpar non si deve
540i dritti altrui. Ma colle smorfie e i vezzi
 gl’uomini non si fanno cascar morti,
 per far alle compagne insulti e torti.
 Faccia ognuna a suo senno;
 ognuna si conduca come vuole
545finché la libertà goder si puole.
 CORO
 
    Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 
 TULIA
 Il diverso parer, che nelle varie
 nostre menti rissulta,
550pensar mi fa che utile più saria
 introdurre fra noi la monarchia.
 D’una sola il governo
 far si potrebbe eterno e in questa guisa,
 se una femina sola impera e regge,
555tutti avranno a osservar la stessa legge.
 CINTIA
 Non mi spiace il pensier ma chi di noi
 esser atta potria
 a sostener la nuova monarchia?
 TULIA
 Quella ch’ha più giudizio,
560quella ch’ha più consiglio,
 che va con più prudenza
 il rigor porre in uso e la clemenza.
 AURORA
 L’impero si conviene
 a femina che sappia
565con dolci di pietà soavi frutti
 in catene tener gl’uomini tutti.
 CINTIA
 Anzi a colei che fiera
 sul feminile soglio
 degli uomini frenar sapia l’orgoglio.
 TULIA
570Facciam così, ciascuna
 si proponga di noi; ciascuna ai voti
 il proprio nome esponga e il trono eccelso
 indi a quella si dia
 che dai voti maggiori eletta sia.
 CINTIA
575Io l’accordo.
 AURORA
                         Io l’accetto.
 TULIA
                                                A noi si porga
 l’urna e i lupini; ed io, poiché la prima
 fui a proporre il nobile progetto,
 prima m’esponga e i vostri voti aspetto.
 CORO (Le donne ballottano e poi si apre il bossolo)
 
    Non so se meglio sia
580per noi la monarchia
 o pur la libertà.
 
 CINTIA
 Tulia, mi spiace assai.
 Ora il pensier comun vi sarà noto.
 Voi non avete avuto neanche un voto.
 TULIA
585Ingratissime donne,
 l’invidia è il vostro nume
 e la vana ambizion vostro costume.
 AURORA
 Or si esponga il mio nome
 e vederete come
590meglio stimata io sia
 in virtù della dolce cortesia.
 CORO (Ballotano per Aurora)
 
    Non so se meglio sia
 per noi la monarchia
 o pur la libertà.
 
 CINTIA
595Ohimè signora Aurora,
 m’incresce il vostro duolo,
 voi non avete neanche un voto solo.
 AURORA
 Comprendo la malizia
 per cui fatta mi vien questa ingiustizia.
 CINTIA
600Presto, presto, finiamola,
 vuo’ ballottare anch’io.
 (Questa volta senz’altro il regno è mio).
 CORO
 
    Non so se meglio sia
 per noi la monarchia
605o pur la libertà.
 
 AURORA
 Signora Cintia cara,
 per voi non si dà voto;
 il bossolo del sì per voi è vuoto.
 CINTIA
 Femine sconsigliate,
610è un torto manifesto che mi fate.
 CORO
 
    Libertà, libertà,
 cara cara libertà.
 
 TULIA
 Per quello che si vede e che si sente,
 niuna donna acconsente
615all’altra star soggetta;
 a ognuna piace il comandar sovrano
 e soggiogarle si procura invano.
 AURORA
 (Procurerò con l’arte
 il dominio ottenere).
 CINTIA
                                         (A lor dispetto
620il regno occuperò).
 TULIA
                                     (Con l’arte usata,
 senza mostrar orgoglio,
 giungerò forse ad occupar il soglio).
 Or si sciolga il consiglio;
 vada ciascuna a essercitar l’impero
625sopra i vassalli suoi
 e libero il regnar resta fra noi.
 CORO
 
    Libertà, libertà,
 cara, cara libertà.
 Bel piacere, bel godere
630che contento al cor mi dà.
 
    Libertà, libertà,
 cara, cara libertà. (Tutte partano fuorché Tulia)