Il paese della cuccagna, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 POLLASTRINA, poi PANDOLINO
 
 Pollastrina
625Quello che gli altri fanno
 faremo ancora noi.
 Così dei piacer suoi ciascun si scusa;
 basta di poter dir: «Così si usa».
 Pandolino
 Oh Pollastrina mia,
630alfin t’ho pur trovata.
 Come fu? Com’è andata?
 Finor per causa tua son stato in pene.
 Pollastrina
 Credimi ch’io sto bene.
 E ne ringrazio il fato.
635Ho bevuto e mangiato,
 son stata in allegria.
 Credo più bel paese non vi sia.
 Pandolino
 Anch’io m’ho reficiato
 ma non del tutto ancor. Vi vuole assai,
640poiché due giorni intieri digiunai.
 Ma non vuo’ certamente
 che ci stiamo lontani.
 Pollastrina
                                          Anch’io patisco,
 se non ti son vicina.
 Pandolino
 Cara mia Pollastrina,
645ti voglio tanto bene.
 Pollastrina
                                       Io t’amo tanto.
 Pandolino
 Averei quasi pianto.
 Pollastrina
 Mi sarei data alla disperazione.
 Pandolino
 Senonché nel mio core
 vinto fu dalla fame anco l’amore.
 Pollastrina
650Senonché nel mio petto
 dei cibi al buon odor cedé l’affetto.
 Pandolino
 Ora che meglio stiamo,
 vieni che ci abbracciamo un pochettino.
 Pollastrina
 Vieni che sei il mio caro Pandolino. (Si abbracciano)