Il paese della cuccagna, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 Madama LIBERA e POLLASTRINA
 
 Pollastrina
 Come parla costei! Non par che siano
 cotali sentimenti
585di cuccagna addattati ai cor contenti.
 madama Libera
 Vi dirò. Noi ancora
 nel nostro cor talora
 abbiam qualche pensier illuminato
 che ci fa vergognar del nostro stato.
 Pollastrina
590Or mi ponete in dubio
 di restare tra voi.
 madama Libera
                                   Non ci pensate.
 Fate come fo io,
 scaccio il pensiero e faccio a modo mio.
 Pollastrina
 Possibil ch’io non possa
595mio marito veder?
 madama Libera
                                     Lo vederete
 quanto mai che volete.
 Peraltro quelle donne
 ch’hanno preso in cuccagna il lor partito
 pochissimo si curan del marito.
 Pollastrina
600E cosa fanno poi?
 madama Libera
                                   Si fan servire
 or dall’uno, or dall’altro,
 or con un vezzo scaltro,
 or con un bel sorriso,
 finché dura il bel fior del vago viso.
 Pollastrina
605Quando la donna invecchia,
 allor che cosa fa?
 madama Libera
                                  Di loro alcuna
 suol fare la maestra
 e la men scaltra gioventude addestra.
 Pollastrina
 Di queste cuccagnette
610n’ho vedute diverse
 mantenute da sciocchi a proprie spese.
 madama Libera
 Tutto il mondo è paese.
 Il nostro di cuccagna è il vero regno
 ma però da per tutto,
615dove senza pensar si beve e magna,
 si gode dagli oziosi la cuccagna.
 
    Le madri che defraudano
 le figlie della dote,
 le zie che si mantengono
620col bel della nipote
 e quei mariti, che amano
 mangiar e non pensar,
 cuccagna tutti godono
 ma poco suol durar. (Parte)