Il paese della cuccagna, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 Appartamento destinato a Pandolino e Pollastrina.
 
 Madama LIBERA, POLASTRINA e madama CORTESE ne’ loro primi abiti
 
 madama Libera
 E ben, come vi piace
 il vivere fra noi?
 Pollastrina
                                 Mi piace assai.
 Ma sapere vorrei
545come vengan in cuccagna
 tanti cibi ogni dì, tanti licori
 senza che alcuno spenda, alcun lavori.
 madama Cortese
 Vi voglio soddisfar. Sappiate, amica,
 che nel mondo si trovano
550certe ricche persone e piene d’oro
 ch’hanno in casa un tesoro
 e un soldo non darian per carità;
 ma, se si tratterà
 d’alimentar oziosi,
555liberali saranno e generosi.
 Queste son quelle appunto
 che fomentan i vizi e fan che stia
 il popol di cuccagna in allegria.
 Pollastrina
 Queste genti saranno
560qual’altre deità quivi adorate.
 madama Libera
 Amica, v’ingannate.
 Il popol di cuccagna
 quand’ha bene mangiato
 beffeggia nel suo cuor chi gliel’ha dato.
 Pollastrina
565Per dir la verità, pensando anch’io
 alla vostra sì strana cortesia,
 ho riso nel mio cor la parte mia.
 madama Cortese
 Ridete pur ma poi pregate il fato
 che duri la cuccagna.
 Pollastrina
                                         V’è pericolo
570forse che si distrugga?
 madama Cortese
                                            V’è purtroppo
 quella gran diceria
 che la cuccagna sia
 cercata in più d’un loco
 ma che quando si trova dura poco.
 
575   Vi son due strade al mondo
 per l’uomo pellegrin;
 chi non ricerca il fin
 conoscerle non sa.
 
    La strada più fiorita
580lo guida alle rovine;
 e l’altra fra le spine
 al porto il guiderà.