Il paese della cuccagna, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 PANDOLINO solo
 
 Pandolino
 Adesso, Pandolino,
515sei fatto di cuccagna cittadino.
 Puoi saziar quanto brami ogni appetito
 ma sei di Pollastrina il bel marito.
 Cospetto, cospettone,
 voglio la sposa mia...
520Ma questa è una pazzia...
 Signor no, signor no, pazzia non è;
 l’ho presa e l’ho sposata sol per me.
 Ma la fame? La fame
 si sopporta e si fa come si può.
525Vuo’ più tosto morire. Oh messer no.
 Fra l’amore, l’onore e l’appetito,
 combatto e mi confondo;
 parlano i miei pensieri ed io rispondo.
 
    Dice questo: «Bada bene
530che ti voglion corbellar».
 Dice l’altro: «Non conviene
 la fortuna abbandonar».
 
    A chi dunque crederò?
 Ora vengo. Dite voi;
535il bel tempo ho da lasciar?
 Signor no. Ma voi che dite?
 Ho a star quieto e sopportar?
 
    Signorsì. Già v’ho capito.
 Son amante, son marito
540ma mi piace la cuccagna;
 non mi piace affaticar.