L’olimpiade, Venezia, Rossetti, 1738

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA V
 
 AMINTA solo
 
 Aminta
 Fuggi, salvati, Aminta. In queste sponde
 tutto è orror, tutto è morte. E dove, oh dio,
1210senza Licida io vado? Io l’educai
 con sì lungo sudore. A regie fasce
 io l’innalzai da sconosciuta cuna
 ed or potrei senz’esso
 partir così? No. Si ritorni al tempio,
1215si vada incontro all’ira
 dell’oltraggiato re, Licida involva
 me ancor ne’ falli sui,
 si mora di dolor ma accanto a lui.
 
    Son qual per mare ignoto
1220smarrito passaggiero,
 calma trovar non spero,
 già con la morte a nuoto
 ridotto a contrastar.
 
    Ora un sostegno ed ora
1225perde una stella. Alfine
 perde la speme ancora
 e s’abbandona al mar.