Il paese della cuccagna, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 Cortile nel palazzo del governatore della cuccagna con fontane che gettano vino e commestibili intorno che formano in tutto il cortile una dispensa.
 
 LARDONE, SALCICCIONE, madama CORTESE, madama LIBERA e compagni
 
 coro
 
    Dolce cosa all’uomo amica
 è il mangiar senza fatica;
 buoni cibi, buon licore,
210ogni dubio, ogni rossore
 fan dal ghiotto dileguar.
 
 Salciccione
 Dolcissimo Lardone,
 nostro governator, il ciel cortese
 vi conservi per sempre
215il più bel dono ch’abbiano i viventi,
 buon stomaco, buon gusto e buoni denti.
 madama Cortese
 Io v’auguro di core
 che ber potiate come un animale,
 senza che il troppo vin vi faccia male.
 madama Libera
220Io prego che il dio Bacco
 faccia del vostro stomaco un lambicco
 e acciò non vi saziate
 vi faccia digerir mentre mangiate.
 Lardone
 Vi ringrazio, miei cari;
225e in premio dell’amor che mi portate,
 amor sincero e grande,
 parte vi voglio far di mie vivande. (Vengono servi con torte e pasticci)
 madama Cortese, madama Libera, Salciccione a tre
 
    Evviva il buon Lardone,
 il buon governator.
230Quel caro bernardone
 è propio di buon cor.